Un buongirono a tutti!
Torno al forum dopo un po di anni per commentare l'ultima storia, ma dopo aver letto un po' di thread credo che le mie considerazioni generiche stiano meglio qui, dato che riprendono osservazioni che altri forumisti avevano già fatto in questi anni.
Con la morte di Skotos e la guerra con le colonie di fatto i Tre Sardi avevano lasciato Nathan in mano alla gestione di Vietti e Ostini. Durante questo periodo è stata messa sul fuoco tantissima carne, anche grazie a un vero e proprio boom del numero di testate, con tutti i vari spin-off (di cui peraltro ha fruito lo stesso Vigna per la prosecuzione, a mio avviso un po' inconcludente per quelle che invece erano le premesse, di Asteroide Argo). Del resto lo stesso Vietti ai pranzi a Lucca ci aveva detto dell’intenzione di rivoluzionare il personaggio periodicamente, da cui la necessità di aprire continue sottotrame. E Vigna stesso in una recente video-intervista ad un'associazione ludica genovese ha affermato la stessa cosa sui cicli biennali.
Alcune cose forse non sono andate come previsto, per esempio ricordo di aver letto che il ciclo di storie finali di Legs dovesse essere più collegato alle trame di Nathan (tutta la questione del Sim), mentre altre sapevano di già visto (la saga del signore dei cloni Aran Darko sapeva di remake dello stesso soggetto della mini-saga sul “clonatore” Neil Bates di Medda); altre si sono perse per strada con la chiusura delle testate aggiuntive (questione del multiverso/viaggi nel tempo/Agenzia Alfa del futuro), ma di spunti ce n’erano.
Quando fu approvato Dragonero come serie sembrava che la gestione dovesse passare in mano a Perniola e Rigamonti, ricordo la presentazione del nuovo corso a Cartoomics 2012.
Poi è rientrato Serra quasi a gamba tesa con Omega prima, con la fine dell’Uomo Quantico e il reset dell’universo dopo (lui, che a quasi tutti gli incontri diceva di non voler più fare sceneggiature lunghe) e dei due sceneggiatori alla fine si è visto, a mio avviso, troppo poco per dare un giudizio su quello che doveva essere il loro Nathan. Un “troppo poco” anche perché diluito tra storie vecchie “routinarie” da pubblicare comunque, sottotrame lasciate aperte dalla gestione Vietti a cui mettere almeno una parziale chiusura e necessità di preparare il terreno a Serra.
Poi è seguita la monotona calma piatta per troppi albi, ben poco coerente con quello che doveva essere un "Nuovo Inizio NathaneverianO" (NINO).
Ora arriva questa nuova versione di Vigna, spruzzata di temi che aveva già accennato nel suo universo parallelo in cui ha ambientato Anno Zero, che di fatto ignora o, quando non ne può fare a meno (tipo Mr Alfa), retconnetta pesantemente quasi tutto ciò che c’è stato da poco prima la guerra con le Colonie e il “nuovo inizio” post distruzione della vecchia timeline.
E nell’ambito del “Vignaverso” il tutto è ben coordinato: se prendessimo gli albi fino alla morte di Skotos, poi proseguissimo con solo quelli di Vigna pubblicati da lì in poi, ignorando anche quelli degli altri due Sardi, e ci collegassimo questi ultimi sviluppi avremmo una narrazione molto più coerente di quello che invece abbiamo letto nel tempo. Ci sono errori su alcune date, ma come rilevato da altri sono coerenti con la visione di Vigna. Del resto che i Sardi avessero in mente una timeline diversa rispetto a quanto poi sviluppato, lo si vedeva già con le incongruenze sulle date della
cronologia dei mutati, che in alcuni albi sembrava essere sfasata di 50 anni, tra cui proprio quelle del NN 130.
Possiamo raccontarci che quella attuale è una timeline nuova e che qui le cose sono andate differentemente (da cui i problemi con le date), possiamo tirare fuori la storia delle simulazioni stile Matrix, possiamo citare il multiverso, ma alla fine mi sembra abbastanza evidente che il concetto sia un qualcosa tra “abbiamo scherzato” e “il pallone è mio e da ora giochiamo come dico io”.
Il che intendiamoci, è perfettamente legittimo, ma se li porto a Milano la Bonelli non è che mi da indietro i soldi degli albi e degli spin-off comprati in questi anni in cui i Tre Sardi si erano quasi dimenticati di possedere quel pallone. A questo punto avrei preferito un reboot vero, tipo l’Ultimate della Marvel, da decidere se seguire o meno… probabilmente lo seguirei anche, perchè in media le storie mi stanno piacendo, ma almeno me le sarei godute senza questa sensazione che ci sia sempre qualcosa di “sbagliato” nell’universo narrativo che ho imparato a conoscere da anni. Se invece l'eliminazione delle inconguenze accumulate deve per forza passare per "era una finzione" forse qualcosa non va.