CITAZIONE (fancyawalk? @ 25/3/2010, 11:44)
io ho avuto un papà fighissimo e tre cugini maschi con cui giocavo a Zagor o i Fantastici Quattro (eravamo perfetti!) appesi agli alberi...
Mi sono immaginato una giornata di sole con quattro bambini appesi, come scimmiette, a gridare "Torcia!" a fare versi tipo
duuuummmmm da mr. fantastic, e chissà che altro ....
Dev'essere stato divertentissimo!!!!
E veramente una bella immagine, Fancy. Vale la pena citarla.
Scusa se ti cito così senza che ci siamo mai parlati ma hai scritto una cosa molto tenera.
Basta OT. Torniami nei ranghi.
Siamo fortunati.
I libri. E i fumetti.
I racconti dei libri, le storie, durano un libro. Uno solo. Forse qualcuno due o addirittura tre. Molto pochi, però.
I fumetti no. Un protagonista spesso dura anni. Ogni mese. Tutti gli anni.
Un libro ti rimane dentro, è un amore estivo, forte, passionale, ma sai che finisce. Un fumetto è estate tutti i mesi.
Un libro, alle ultime pagine, ti fa incazzare perché sta finendo, un fumetto ti fa ricordare che tra un mese continua. Le ultime pagine, non arrivano mai.
(mia moglie è qui accanto a me ed è mezza mezza addormentata, la tv è ancora accesa, ed io scrivo qui. Sto week end però resto scollegato, ce ne andiamo in giro e poi vediamo un pò di amici).
Da piccolissimo c'è Tiramolla, la Pimpa, Geppo braccio di ferro.
Poi, il giovedì sera su raidue (ilsecondocanale) arriva Supergulp! Fumetti in TV
www.youtube.com/watch?v=zQZvuLrKcZA e m'innamoro di Alan Ford e del Gruppo tnt e dei supereroi marvel e DC. Sfascio le palle a i miei genitori per farmi vedere ilsecondocanale giovedì, e loro, mi assecondano.
Poi arriva il momento dell'edicola, che paese dei balocchi!!!! La paghetta sparisce in mano al buon Giuliano (ora non c'è più, buonanima)
Grazie ai fumetti ho imparato a leggere velocemente.
Bevevo i baloon.
Non avevo amici con i quali condividere questa passione. Era un mio minimondo. Arriva L'eternauta, i maestri argentini, mia madre mi dà due valige vecchie per mettere i fumetti, non avevamo una libreria vera e propria, le tiravo fuori da sotto il letto..aprirle era come scoprire un forziere dei pirati.
I libri.
In adolescenza passo ai libri, i fumetti li riprendo dopo essermi appassionato di Asimov ed aver visto Blade runner più che guerre stellari. Le metropoli caotiche le sentivo quasi necessarie, i taxi volanti i mezzi di spostamento rapido più logici, i
crediti la moneta più ovvia. il continnum con il presente era tracciato nel futuro, che, già letto, diventava il passato che faceva la storia del futuro! MITICO!
I fumetti.
Arriva Nathan.. ero già grandicello, 24/25 anni, ma leggere di un uomo concreto con i problemi comuni ( o quasi, una figlia con poteri esp... non ce l'ho) me lo faceva diventare affine, e, in fondo, non era di molto più grande di me. E poi, i suoi colleghi, quelli stronzi e gli amici veri, un capo, il negozietto sotto casa di antiquariato, le vicine strambe.
Tutti i mesi. una vita da leggere.