Mah, sai, rileggendo storie vecchie qui e là in realtà il linguaggio di Nathan Never è più o meno sempre stato questo, salvi alcuni casi in cui, non so perchè, si è deciso per un lessico più adulto e uno stile più realistico.
Per il resto si è principalmente optato per il Big Jim moralista con una malinconia da discount ed è un peccato, perchè, concordo con te, il personaggio e l’ambientazione permetterebbero altro.
Affezione, completismo, i disegni e qualche buona storia sono ció che me lo fa ancora comprare.
A mio parere il Nathan (come dovrebbe essere) a livello stilistico è nelle due miniserie di Vigna e Medda. Un fumetto tutto così sarebbe al pari con qualcosa di più incisivo e qualitativamente superiore. Peró probabilmente la cadenza mensile e le 94 pagine non permettono di meglio? Io su questo ho i miei dubbi, perchè si possono scrivere cose geniali anche in un epitaffio, ma tant’è…
Tuttavia da quello che ho capito, è un’esigenza che abbiamo in pochi. Visto che invece queste storie a quanto pare piacciono così come sono scritte.
CITAZIONE (Trevor Philips @ 16/1/2024, 14:03)
Ho dimenticato di correggermi, intendevo meccanica quantistica.
Legittimo, ognuno ha il suo gusto.
Per me, salvo rari casi, dialoghi e narrazione sono due dei punti deboli della testata da qualche anno a questa parte