|
|
| Iniziamo dai disegni . Giardo e Toffanetti ad ottimi livelli . Giardo molto meglio che nelle ultime cover . Con “ questo “ Giardo ( che preferisco sempre in bn) e Toffanetti ( che è un maestro del bn) siamo sempre “ tranquilli” alle matite . Garanzie.
Le due storie , che ho alternato nella lettura , leggendo la parte Skotos dopo aver iniziato la prima per poi terminare con la prima , cosa che mi ha fatto pesare un po’ meno la divisione a metà dell’albo, sono un po’ un punto di arrivo di molta carne al fuoco messa negli ultimi mesi .
È un punto di arrivo , ma non una fine .
Anzi , un trampolino di lancio per ulteriori sviluppi. La chiusura della parte Skotos (anche qui non è una chiusura vera e propria anzi…) è al livello della pen’ultima parte del numero scorso , la migliore. Forse alcune trovate non sono molto originali, ma sono “ rese” al meglio .
L ‘ unico problema della trilogia ed evidente anche in questo capito “ finale” è che si racconta parecchio , si “ scopre “ molto ma tutto sommato è “ molto indagine “ più accadimenti interni all’Alfa . Più “parlato” che azione , anche se il racconto mi risulta ordinatissimo, piacevole e con ottima continuity inserita nel corso degli anni nel passato della serie .
Voto 8 di manica larga grazie ai disegni , fosse accaduto di più soprattuto nella prima parte sarebbe stato più alto di sicuro . Ma lo spazio era tiranno.
In futuro, in ogni caso cercherei di non ripetere albi a due storie, questo è il mio giudizio. Soprattuto in 6 albi ( 6!) in un anno .
Però tutto sommato mi sento di dire, al di là della proposizione editoriale , della poca azione in alcuni albi , che l ‘ operazione Skotos ( e non solo , perché si racconta pure di altro ) sia riuscita .
Attendiamo ora di vedere altri sviluppi sulla serie già “ cominciati” su questo albo .
|
| |