317 - Ciò che non muore, Ottobre 2017 - Rigamonti/Atzori

Premetto che il tipo di storia non è nelle mie corde. Ho dato un 6, perchè al maxi ho dato 5. Che dire, un’altra storia in cui il protagonista non è nathan. I disegni di atzori non mi sono piaciuti, troppo elementari e a volte fatti proprio male (es: la spaccatura sul parabrezza della macchina a pag 44 sembra una ragnatela). Non so, nel complesso non mi ha entusiasmato, ma non mi ha fatto nemmeno schifo. 6 dunque.

Per me un 6,5, albo senza infamia e senza lode.

Sì le auto e i telefoni lì avevo notati anche io...

Per me il problema di questi albi è sempre lo stesso: sono sciapi, non c’è mordente, non si osa, mi sembra di visitare il museo del fumetto. “Una volta i fumetti si facevano così” e niente più. Rinnovate il linguaggio, meno democrazia cristiana e più profondità, più schiettezza, più romanzo criminale, più Nirvana di Salvatores, più esistenzialismo e meno America hollywoodiana, che senza gli effetti speciali non ha nulla da dire.
Riportate nathan never all’avanguardia del fumetto di fantascienza e scrollatevi di dosso quest’aura conservatrice e reazionaria che da troppo tempo vi circonda. Andatevi a rileggere le prime interviste della banda dei sardi e ripartite da quella sfrontata volontà di rinnovamento.

Ci sono tanti bei film attuali di fantascienza che hanno trovate geniali e temi nuovi che possono essere assolutamente un punto di riferimento da cui partire, per non parlare della letteratura di genere che sta sempre una spanna avanti in termini di temi trattati e di stile rispetto ai media come il cinema e il fumetto.