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| Scrivo di getto subito dopo la lettura ... come prima cosa dico che il titolo mantiene in pieno le promesse, che forse mai come in questo albo si riesce a raccontare bene il DOLORE di Nathan dopo i famosi tragici eventi. E questa parte è davvero emozionante. Anche quella relativa a Kwai Chen lo è, ma non sono riuscito ad entrare bene nella sua testa credo ... "Io vidi e compresi ogni cosa ..." (pag. 86) Cosa capì ? Probabilmente che non c'è un vero senso nell' esistenza umana, se non il viaggio in sè, come gli aveva detto il tizio incontrato nel numero scorso dopo una delle sue stragi. Ma, appunto, non riesco a capire fino in fondo il motivo di questo suo abbandono alla violenza più cieca. E a dire il vero pure su Li Xiaolong ho una (piccola) perplessità (Pag. 31) Quando prima dà il benvenuto a Nathan e subito dopo invece no ! Boh, c'è sicuramente una qualche sottigliezza, ma non sono riuscito a capirla. Nel complesso comunque, dopo un numero scorso ancora introduttivo, qui di sostanza ce ne è in abbondanza, e come dice bene GGP, ritroviamo un grande Nathan, che non è poco. 8
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