Premessa: normalmente non mi sbilancio sulle cosiddette operazioni-revival, intendendo i nuovi sondaggi recentemente avviati sui primi numeri della SR, nonchè sui primi albi extra-serie.
Operazione lodevole, ci mancherebbe, e del tutto legittima.
Semplicemente, mi conosco abbastanza per dire che risulterei oltremodo banale, ed anche scontato.
Infatti non ne ho commentato nemmeno uno, finora. Scelta ideologica, ma anche una mia precisa volontà di mantenere il più possibile intatta una serie di bellissimi ricordi personali, legati ad una vita, la mia, nella quale da più di vent'anni, Nathan è, come dire, al mio fianco. Lo è stato a scuola, al lavoro, durante la naja, ed in tutta una serie di circostanze ed avvenimenti che certo non mi metto qui a raccontare per intero, anche perchè, non me ne vogliate, sono troppo personali.
E sicuramente per molti di voi varranno le stesse considerazioni, indipendentemente dalla vostra decisione di votare o meno.
Una significativa eccezione però (nonchè, al momento in cui scrivo, l'unica a cui senta di dover accondiscendere) riguarda questo fantastico Primo Gigante. Un albo che, a parer mio, dovrebbe esser fatto studiare nelle scuole, ed assolutamente da tramandare ai posteri nei secoli dei secoli.
Difficilmente, infatti, si potrà assistere ancora a cotanta magnificienza (...infatti IMO in tutto il resto pubblicato dopo un simile picco non si è più raggiunto...), rimanendo in ambito neveriano, si intende. Ma anche no....no, non solo in ambito neveriano, e lo dico senza conoscere molti altri fumetti.
Serra confeziona la sua opera più grandiosa, un incredibile mix di tutte le sue suggestioni, le sue passioni, i suoi atti d'amore (ma anche nostri) verso il genere sci-fi, e non solo, verso letteratura e cinema in generale, in una parola verso l'Arte, l'aggettivo più azzeccato per descrivere questo maxi-albo. Sì, Arte. Veramente, è un frullato di....praticamente tutto, Alien, Terminator, Star Trek, magari anche un poco di Blade Runner (...la Città Est, per l'occasione, sembra ancora...più Città Est del solito!), con una storia da urlo, che non sbaglia un dialogo, senza una seppur minima sbavatura, e questo in una ambientazione suddivisa in ben tre archi temporali così diversi tra loro, eppure così simili, così legati tra loro.
Perchè fondamentalmente, è un'opera sull'uomo, uomo che, per quanto ne sappiamo, futuro o no, tecnologia o no, sarà sempre sè stesso, nel bene e nel male.
Se poi, ad un Serra (ed anche ad un Alberto Lisiero -R.I.P.- con gentile consorte Gabriella Cordone) decisamente in giornata, ci affianchiamo uno dei migliori De Angelis mai visti, pienamente a suo agio nel formato cinemascope, il risultato è uno solo:
CAPOLAVORO! (quello vero, il solo, l'unico)
Altro che Omega.....
Voto: c'è pure bisogno di dirlo?.....
10!!!!EDIT- Dimenticavo: c'è anche un lato negativo, in questo super-Gigante: purtroppo, per Serra, ha rappresentato IMHO il picco massimo, quello che nella vita si raggiunge una volta soltanto. Infatti, di lì a poco si sarebbe dedicato a Legs Weaver....e qui mi fermo. Il resto è storia nota, purtroppo.....