Uhm... La Chimer, come mai non la avevo mai paragonata a questa?
Trattasi della "liquichimica" di Saline Joniche, tipico esempio di cattedrale nel deserto, una delle immagini dell'infanzia, questo mostro di ruggine a fianco della statale jonica, che secondo le nuove prospettive dovrebbe diventare questo (FILE:
www.youtube.com/v/jybY_F0yUlY?version=3&hl=it_IT) Che, se non ci fosse da piangere, farebbe ridere assai.
Le promesse sono le stesse di 40 anni fa, le stesse parole (mio padre ci ha fatto la tesi di laurea sul progetto liquichimica e sul suo fallimento) e si collegano direttamente a questa storia del buon vecchio Nathan, e anche qui mi chiedo come abbia fatto a non capire. "Chimer" non è solo una deformazione di chimica, è l'evidente abbreviazione di "chimera", quella che viene sventolata da sempre attraverso parole magiche: occupazione e benessere sono citate in questa storia, manca ancora l'ultima parola d'ordine berlusconiana, nuovo mantra del lessico mettinculistico, cioè "sviluppo".
La narrazione per immagini di Vigna, già dalla copertina, mette in chiaro il parallelo tra la fabbrica nata vecchia e il paesaggio precedente, un po' come aveva fatto Serra ne "l'orrore sopra di noi", ma il personaggio principale della storia è Manieri, questa specie di sosia di Beppe Grillo (almeno per la barba, il capello e l'occhio spiritato), che non parla di un "ritorno al passato", ma di un modello di vita che sappia mettere a frutto le scoperte scientifiche nel rispetto della vita (umana e non).
Mi manca il vecchio Vigna, e capace di narrare attraverso le immagini, ora le sue storie sono di una linearità stupefacente, anche quando sono interessanti (che non sia colpa sua?)
Però vogliamo mettere questa tavola?
Notare
1) la perfetta caratterizzazione dei politici locali, cioè la mancanza di caratterizzazione
2) come Manieri spunti fuori alle spalle di Nathan e successivamente incomba sugli amministratori che ne sono schiacciati e guardano la sua immagine nello schermo, invece di guardare lui direttamente.
In sintesi, quoto la faccina di sbu.
Almanacco 1994 - La pietra antica, Luglio 1994 - Vigna/Mari
! Avventura davvero molto bella e ricca di significati che io, da buon isolano come i tre Sardi, sento mia in modo particolare 
. Infatti, El Teely è una sorta di trasposizione (con le sue tradizioni secolari, il suo folklore, l'attaccamento per i valori della terra e tanto altro) della Sardegna, come pure della mia Sicilia e di tutte le altre isole - grandi o piccole - del mondo, in cui talvolta sono evidenti questi contrasti tra mantenimento delle nostre più ataviche tradizioni e voglia di sperimentare nuovi punti di vista 
. Albo molto bello - con non pochi spunti di continuity per il futuro del personaggio - solo, in parte, funestato dai geroglifici di Nicola Mari 
. Non male la cover realizzata, per l'occasione, dal bravo Claudio Villa (già autore della copertinina del volumetto sul Cinema di Fantascienza, allegato allo Speciale 1 "Cybermaster").
