Numero sulla linea del precedente, forse un pochino meglio, se possibile. Organizzare un commento è abbastanza difficile, ma ci proviamo.
Partiamo da quanto molti hanno detto: coincidenze un po' forzate. Vero, a mente fredda, ma mentre si legge non si nota minimamente perchè il ritmo è altissimo e la storia prende, per non parlare di quello che si potrebbedefinire "gioia del fan", cioè girare una pagina
e vedersi Legs all'improvviso senza che niente lo facesse intendere
è, a ripensarci, una tamarrata, ma chi se ne frega, perchè diamine
Legs torna al fianco dell'Agenzia Alfa
e non importa altro, sono contento come un bambino a Natale, fanculo tutto il resto.
Poi direi che lo sceneggiatore è cosciente della cosa, ma lui, come il lettore-fan, in fondo se ne frega, quando
dice: "la Città è proprio piccola, eh?" è lo sceneggiatore che parla, strizzando l'occhio al lettore, è un po' il vedere sulla carta l'interazione che si è creata sul forum, quel chiacchierare spontaneo, insomma è bello così.
E poi la sceneggiatura rasenta la perfezione. Motiviamo? Proviamoci.
La similitudine perfetta per gli ultimi due albi è quella del mosaico. Vediamo singole scene come se fossero tesserine, sono brevi e di poche pagine, apparentemente slegate da loro, ma poi chiudiamo il fumetto e siamo in grado di fare un passo indietro e di vedere la figura completa, ma, se invece che fare una passo indietro, ne facessimo uno in avanti, vedremmo che ogni singola tesserina, per quanto minuscola, è a sua volta un mosaico intero di riferimenti e, soprattutto, di sentimenti, di cose che si sono formate nel corso degli anni, dei mesi, non importa, per arrivare a quel punto.
Poi tutto si incastra, e ad alcuni può sembrare un po' forzato, ma chi ha passato giorni a levigare le tessere sapeva che ognuna di esse aveva uno e un solo posto in cui collocarsi.
Ecco, prendete una tavola qualsiasi di questo albo e provate a sceneggiarla. E' difficile? Si. Bene, quella deve incastrarsi con altre 95, che a loro volta devono incastrasi con una storia che durerà un anno, che deve incastrarsi con almeno 10 anni di storie. Auguri.
Detto questo, appurato che potremmo smontare l'albo tavola per tavola e scrivere un commento approfondito per ognuna di esse, perchè ci sono mille cose da dire
A me Marcus Morrigan fa venire i brividi, ad esempio, e poi mi chiedo, ma il generale Mapleus, di che razza è, ma queste sono cose che spero di approfondire nel topic generale.
, ma tutto questo perde di importanza di fronte alla scena finale
. E anche qui può valere quello che abbiamo detto in precedenza, la scena in sè può apparire già vista, anche il modo in cui avviene l'abbiamo già visto in centinaia di film, per non parlare dei Tex, ma
poi si capisce che tutta la narrazione, con le sue coincidenze "forzate" è fatta per farci arrivare lì: a Nathan che per l'ennesima volta tiene una donna morta tra le braccia. Avrebbe potuto essere Branko, e anche qui torna la terrificante simmetria di sceneggiatura, ma una donna ha più senso proprio per il vissuto di Nathan: dopo Laura, dopo Hadija, adesso c'è Nyda. Ed è un motivo per combattere, ma non solo, perchè tutta la cavalcata all'indietro delle facce note, con tanto di vignettone corale, tutti gli incontri casuali-forzati assumono il senso di ricreare la vita di Nathan, quella vita che sembrava aver perso definitivamente a partire dallo sparo ad Andy, passando per le dimissioni, fino ai litigi con Betty e Sigmund, gli presenta di nuovo il conto, gli dice sei passato attraverso tutte queste facce e sei di nuovo qui, in fronte alla morte di un'amica. E a me, che sono un vecchio lettore torna in mente la processione di "Delirio"
Se dicevo solo "Grazie Stefano, grazie Giancarlo" facevo prima.