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China o Silicio?, quale inchiostro per Nathan?

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view post Posted on 24/5/2011, 05:45     +1   -1
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Giudice del Tribunale Cosmico

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anche nell'ultimo esempio postato da Ryo preferisco la versione retinata ^_^
 
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view post Posted on 24/5/2011, 08:28     +1   -1
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Gabriel

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CITAZIONE (polymar @ 20/5/2011, 19:57) 
Fra i retini a mano e i retini al PC c'è la stessa differenza pratica che c'è fra usare il PC per scrivere, o usare la macchina da scrivere. Quest'ultima è bella, si sente l'odore dell'inchiostro, regoli l'intensità della battitura, ma è assolutamente anacronostica ;) .
E non è vero che i retini "a mano"sono meglio di quelli al computer, è anche più difficile usarli (li usavo anc'io nelle lezioni di ed. artistica...una palla; allora meglio la pennellata).
Riguardo ai due stili di cui nemon parla, penso che sarebbe molto difficile inserire storie particolarmente tecnologiche con lo stile alla Miller.
Vedi per es. anche i disegni di Mari, che non ha mai fatto storie particolarmente "tecnologiche". E quindi qui probabilmente entra in gioco anche lo sceneggiatore, che sapendo per chi deve scrivere, cerca di creare un'ambientazione adatta al disegnatore, al suo stile e alle sue caratteristiche. Lo stesso Vietti diceva per es. "con Olivares posso osare..." :)

Non sono molto d'accordo. Secondo me, invece, uno stile alla Mari è perfetto per sottolineare una fantascienza più cupa, più noir, se vogliamo estremizzare: alla Blade Runner.
E Borderline ne è l'esempio più significativo!
image

Forse meno "tecnologica", almeno nel senso che credo tu gli dia, ma sicuramente di un livello fantascientifico che più mi aggrada.
 
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view post Posted on 24/5/2011, 11:14     +1   -1
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Il fatto Ale, è che la tavola da te postate è tremendamente anni 90, e benchè possa aver effetto positivo sugli amanti del genere, sul lettore occasionale (o popolare che è il target bonelli) la tavola di mari risulterebbe oggi poco digeribile
 
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view post Posted on 24/5/2011, 12:39     +1   -1
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Gabriel

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CITAZIONE (Ryo Sanada @ 24/5/2011, 12:14) 
Il fatto Ale, è che la tavola da te postate è tremendamente anni 90, e benchè possa aver effetto positivo sugli amanti del genere, sul lettore occasionale (o popolare che è il target bonelli) la tavola di mari risulterebbe oggi poco digeribile

Mah, ovvio che risulti anni 90 o giù di lì, è stata realizzata in quei periodi (se non ricordo male è ancora antecedente).
A parte che, se proprio si vuole, si può attualizzare, quanto meno dargli un aspetto differente (alla Max Bertolini se vogliamo).
Si sta parlando di una tecnica in se, non del fatto che non sia adatta ai lettori odierni.
Senza contare che, secondo me, Sin City, ad esempio, risulta molto accattivante, anche per i giovani, tanto che il film, nel quale lo stile è stato mantenuto, viene esaltato dalle nuove generazione e piace anche alle "vecchie" generazioni (a me piace :P).
Poi non capisco: quale sarebbe una tecnica attuale? Quella dei retini? Non mi pare, i retini anche sono esplosi negli anni 90, e ci sono da tanto tempo.
Se dovessimo dirla tutta, allora oggi le tavole dovrebbero essere fatte completamente in digitale, per essere al passo dei tempi, e dovrebbero essere tutte colorate.
 
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view post Posted on 24/5/2011, 13:47     +1   -1
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Quando dicevo "tecnologico", intendevo strutture, armi, astronavi, tute spaziali e cosi via... non intendevo "fantascientifico". E di tecnologico la tavola che hai postato tu ha ben poco (è anche bruttina sinceramente ^_^ ).
I disegni di Mari (e daje) a me andavano benissimo così per il tipo di storie che faceva.
Intendevo dire che per me, ci sono autori più bravi di altri a creare "atmosfere", anche fantasientifiche, ed altri più bravi a creare ambientazioni tecnologiche. Ed altri bravi a fare tutto. E li si gode tutti :woot: !(vedi de Angelis e Olivares, ma anche altri dello staff di Nathan)
 
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view post Posted on 21/4/2012, 07:32     +1   -1
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Riporto pièpari la risposta di Calcaterra al buon Gremlin, perchè la ritengo perfetta per questo topic. E anche perchè condivido tutto quello che dice!!! :)
Per chi fosse interessato, sto pensando di partire come i re-magi verso casa sua con oro, incenso e birra e dell'ottima china ( quella per inchiostrare) per andare ad adorarlo :wub:
:si:

CITAZIONE (ivan calcaterra @ 21/4/2012, 01:39)
CITAZIONE (Gremlin @ 20/4/2012, 14:52) 
Ciao Ivan, anche io mi aggiungo a coloro che hanno apprezzato i tuoi disegni, senza dimenticare comunque la sceneggiatura che, suppongo, ti abbia ben ispirato. Io vorrei farti qualche domanda tecnica. Parto da lontano nel senso che, a mio parere, tu sei un disegnatore che ha alla base una visione artistica d'insieme molto robusta, significa che potresti fare tavole ad effetto senza l'uso di retini ed effetti speciali, un po' come faceva Nicola Mari, se ben ricordo. Su NN negli ultimi anni, ho notato (da parte di tuoi colleghi) un uso non sempre equilibrato "dell'effettistica" che non assicura per nulla dei risultati ottimali. Ricordo alcuni anni fa che uno dei disegnatori dello staff in una intervista si vantava di aver usato un bel po' di livelli di retini; peccato che il risultato finale fosse di una freddezza spaventosa ed i personaggi sembravano tutti parenti di Carlo Conti, appena usciti da un Solarium. Pensi di poter riprendere il discorso "espressionistico" dei tuoi lavori precedenti a questa ultima storia con un forte contrasto (con effetti narrativi improntati alla drammaticità) fra bianchi e neri ? Per i contorni dei personaggi usi i pennarelli o il pennello (o entrambi ?). Fai uso o meno del tavolo luminoso ? Grazie ed ancora complimenti.

Ci sono dei casi in cui l'uso del retino lo ritengo un po' una "sconfitta" nel senso che, se ci devo ricorrere, vuol dire che nn sono riuscito a risolvere la vignetta o la tavola solo coi neri, mentre altri casi in cui parto già volendo integrarlo nel disegno.

Diciamo che il "problema" sta tutto o quasi in come decido di volta in volta di trattare i mezzitoni, i passaggi dalla luce all'ombra, dal bianco al nero pieno.
Non amando particolarmente il tratteggio, mi precludo la via più immediata per ottenere i grigi senza usare retini e nel corso degli anni ho provato strade diverse, dalle sfumature fatte con la lametta al pastello a cera, dal pennello quasi asciutto al trattamento a computer in cui scansionavo e retinavo ombreggiature fatte a matita.

Alla fine non saprei dirti con quale tecnica mi trovo meglio, ogni soluzione corrispondeva ad un dato periodo in cui volevo sperimentare qualcosa che non avevo ancora provato, e ognuna ha i suoi pregi e difetti.
Ti posso dire che adesso sto cercando una sintesi che non prevede l'uso dei retini, per quanto possibile, però ho delle tavole che certi "effetti speciali" li richiedono proprio, per non sembrare altrimenti povere o banali.

Prendendo ad esempio la scena di Legs al porto (nell'ultimo numero), difficilmente rinuncerei alle potenzialità che offre un trattamento al computer per i visori, le schermate e gli effetti "tecnologico/digitali" in genere. Lì poi si andava da un estremo all'altro, nel senso che parte della pioggia è fatta con l'uniposca bianco o grattando con la lametta, mentre in altri punti è campionata e aggiunta totalmente in digitale.

Devi tenere conto che trattandosi di fantascienza ci troviamo costantemente a dover risolvere visivamente questo tipo di situazioni dove abbiamo schermi trasparenti, ologrammi, schermate digitali, laser e raggi X (!), e chi più ne ha ne metta, e dopo vent'anni di film visti, videogiochi giocati e fumetti letti, le soluzioni di un tempo magari nn ci soddisfano più e cerchiamo di fare sempre meglio e di aumentare il realismo.
Poi sono d'accordo con te che il troppo stroppia e quindi personalmente cerco sempre di nn esagerare.

Riguardo pennarelli & co., uso di tutto, con preferenza per i Pigma Micron e i Faber Castell PITT; per la serie "Mai più senza" direi mai più senza il Pocket Brush della Pentel, però sento già riaffiorare una voglia malsana verso il pennino e l'inchiostro del calamaio. Qualche vignetta qui e là è fatta invece direttamente a monitor con la tavoletta grafica, mentre in altri casi il tratto è a matita portata al nero pieno dopo la scansione.

Al tavolo luminoso mi sono sposato nel 1989.
E' incorporato nel piano del tavolo da disegno.
Uno dei due neon mi sta tradendo proprio mentre ti scrivo e mi sento come mia moglie quando si rompe l'aspirapolvere.
Mi sa che dopo tanti anni di onorato servizio devo operare la sostituzione (del tubo al neon, non della moglie).
Attenzione, l'uso - e l'abuso - del tavolo luminoso portano alla dipendenza.
Sono già iscritto ad un programma per disintossicarmi, ma nn credo che ce la farò.
Comunque è tutta colpa dei radiologi.

Tornando seri, il trucco è che vedere il disegno ribaltato in trasparenza te lo fa sembrare come nn l'avessi fatto tu e quindi gli errori e le asimmetrie balzano subito all'occhio; le mie tavole a volte hanno le matite quasi completamente sul retro (ma a volte quando le rigiro dal lato "giusto" mi fanno schifo anche così, mi sa che ormai ho bisogno della terza dimensione..!).

 
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50 replies since 20/5/2011, 09:10   983 views
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