jack65 |
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| La storia si presenta in modo interessante in questa prima parte, anche se l’impressione generale è che si regga molto su coincidenze fortunose, ossia sul CULO di NN, includendo in questo anche l’ingenuità evidente di diverse situazioni. È fortunato, il nostro, ad arrivare sfinito proprio nella città il cui i ribelli fanno base per i loro piani. L’idea di sostituirsi al cuoco sarebbe anche buona, sennonché mi sembra difficile spacciarsi per marocchino, e soprattutto, non essere smascherato, viste le gaffe culinarie esibite. Ancora più improbabile e fortunosa è la circostanza che, essendo il cuoco anche una spia, il grande capo non sappia assolutamente che faccia abbia quest’uomo che è risultato determinante per la riuscita di operazioni militari. Insomma, né come finto cuoco né come finta spia dei ribelli NN si fa beccare, non certo per la sua bravura ma per una certa fesseria degli antagonisti: se non è culo questo! Come sembra un’altra botta di culo il fatto di trovare nella stessa città, se confermato, uno dei siti nucleari cercati. Bel culo, invece, oltre al resto, questa Lisette, la migliore trovata di questa storia, personaggio non banale e abbastanza insolito, speriamo che se la trombi nel secondo albo. Marlowe il redivivo, per la serie “a volte ritornano”, non so se considerarlo un contentino alla Ishimori dell’operazione revival. Il capitano Monroe mi dà il sospetto di essere una spia della federazione, vedremo. Stonhenge è abbastanza ben tratteggiato, nonostante l’ingenuità verso una spia che manco conosce di faccia, sarà mica un doppio gioco per incastrare l’esercito regolare? L’idea di una guerra che da locale può diventare planetaria grazie alla minaccia nucleare è più che buona, io avrei visto bene anche altri agenti Alfa in azione, in particolare Betty, che sarebbe leggermente desaparecida dopo l’esordio. I piani del capo si sveleranno solo il prossimo mese, spero con meno ingenuità e magari con qualche sorpresa, per ora una storia abbastanza valida e interessante. Ho come l’impressione che la storia possa prescindere in pieno dalla fantascienza, non si percepisce nulla che non possa essere riferito ai giorni nostri, in particolare la kamikaze all’inizio, che può avvicinarsi tranquillamente al bersaglio senza nessun detector o sensore che individuino la minaccia, come sarebbe naturale immaginare visto che siamo due secoli avanti ad oggi e qualche aggeggio tecnologico di sicurezza dovrebbe essere stato inventato.
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