jack65 |
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| Finalmente una bella storia ricca di elementi interessanti che sembrano tratti dal NN passato, quando si sanno usare al meglio in vista del futuro i risultati si vedono. Forse il soggetto di base non sarà originalissimo, ma è buono, la parte migliore per me è senza dubbio la sceneggiatura. Ritrovo qui tanti piccoli spunti che non possono che farmi piacere e che sarebbero di buon auspicio se fossero ripresi e sviluppati in seguito.
-le riflessioni di NN. Poche ma buone, sufficienti per agganciare la situazione psicologica attuale a quella appena passata. Un NN alla deriva ma efficiente nel lavoro, come nel passato, nervoso e impaziente come non mai, che sembra pensare seriamente a togliersi la vita, ormai priva di senso. Interessante anche l’aggancio alla perdita di Jack e April. -il rapporto con Link. Sembra l’unico amico rimasto a NN. Lungo tutto l’albo si sente e si legge un affiatamento che il nostro ha perso un po’ con tutti gli altri agenti, anche nei momenti di contrasto, con il robot-umano che riesce a leggergli nell’animo come oggi nessun altro riesce a fare. Nelle poche storie in cui appare, ultimamente Link è il personaggio più ispirato di tutta la serie, ha notevole spazio e sembra giganteggiare su tutti gli altri. E’ come se fosse lui il protagonista di questa storia e se lo merita, qui fa il diplomatico, il guerriero e anche lo psicologo, ruolo inconsueto per lui. Recuperare il “vecchio” NN che tiene rapporti di amicizia sarebbe un elemento importantissimo per il prosieguo della serie, non ha importanza se con vecchi o nuovi personaggi. -la missione. Finalmente una vera missione e non le solite indagini fatte al computer. E poi una missione nello spazio e con la presenza dell’esercito, altri due elementi “vecchi” ma sempre validi. L’idea di una cittadella robotica nello spazio l’avevamo già vista su Agenzia Alfa con la guerra ai mute, qui siamo agli antipodi, i robot sono come bambini in fase di apprendimento, si gioca molto sulla loro psicologia per sconfiggerli, sia da parte di Link che di NN, e questo la rende diversa un po’ dalle altre storie di guerra. Ero sicuro che ci fosse Ultima di mezzo, speravo in un aggancio con le collane parallele, sembra invece di no. Bella la trovata dei cartoni animati, era tanto che non si vedevano, con un Sigmund più attivo e partecipe del solito. Il generale che tratta Darver da pellaio è una vera chicca, ci ho veramente goduto, anche se poi la sua fine era scontata. -l’equilibrio formale. Dovrebbe forse essere messo per primo. Tutte le scene di cui si compone la storia hanno il giusto spazio e la giusta durata, non ne risulta una troppo lunga o con troppe chiacchiere, l’albo risulta denso, caratteristica anche questa dei tempi andati che apprezzo tanto. -la tensione e il mistero. Era tanto tempo che non leggevo una storia con la curiosità e l’ansia di girare pagina per sapere quello che sarebbe successo. Anche questo è un titolo di merito, aver creato la giusta suspance per dei nemici di cui non si sa mai fino in fondo cosa esattamente siano e cosa vogliano.
Per concludere, se questa storia fosse stata sviluppata su due albi, magari con nemici un po’ più cazzuti e con qualche risvolto politico, penso sarebbe stata una storia memorabile. E’ comunque una bella storia, molto ma molto superiore alla media di questo periodo. Resta sempre valido per me il fatto di riprendere vecchi elementi e servirsene per andare avanti, modificandoli come si ritiene opportuno, per non ricadere nelle solite storie investigativo-poliziesche che mi sanno tanto di piattume. Edited by antamir - 31/12/2023, 17:31
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