Mica male questa storia invece
.
Non rimarrà tra le prime 10 per carità, ma l'ho letta volentieri.
Intanto c'è un Nathan che
è Nathan, e non è cosa da poco.
Non deve dare lezioni di judo a nessuno, non c'è il babbino che gli frega l'auto o cose così.
E' un agente speciale alfa (agenzia conosciuta anche dove è ambientata la storia) e quindi è uno cazzuto, e così si comporta nelle varie situazioni:
quando disarma facilmente le guardie del corpo di Wahid, il meccanico grassone e poi la bionda, quando impedisce il suicidio al dottore, insomma ha sempre il controllo della situazione sa cosa fare e cosa vuole ottenere.
I comprimari poi hanno tutti una loro personalità ben definita e Perniola è secondo me molto bravo a farla venir fuori nei vari dialoghi.
Mi è piaciuto un sacco il breve dialogo tra Nathan e il capo della polizia, sembrava la scena di un film, lineare scorrevole, con le immagini che fanno da sottofondo alla discussione. Ho trovato forse un pò assurdo il fatto che un padre faccia sparire il figlio per la carriera, ecco quella cosa l'ho trovata un pò forzata, ma vabbè.
Mi sono piaciute alcune cose "fantascientifiche", come
l'analizzatore che nathan usa per il sangue del ragazzino, l'apparecchiatura per le autopsie del medico legale
.
Sui disegni, bene Bonazzi anche se non è la sua prova migliore secondo me.
Però ha colto bene l'ambientazione della storia,
i costumi della gente, il fatto che in una grande metropoli ci deve essere sempre un sacco di persone a giro, e infatti le ambientazioni al mercato o nelle strade rendono benissimo l'idea di dove siamo
.
Insomma, il classico albo intermedio, ma fatto molto bene secondo me.