| Demian77 |
| | CITAZIONE (jack65 @ 17/6/2010, 18:47) NATHAN NEVER OVVERO IL CAVALLO DELLA TROIA Buona occasione per levarsi di torno la Minestra Riscaldata, non è accaduto ma ci siamo vicini, almeno così sembra. In fondo la parte importante dell’albo sta nelle ultime pagine, nel dialogo fra NN e Sara. Il resto è tutta una costruzione abbastanza forzata dove emerge con forza l’ennesimo mignottone esotico. Dopo Deborah, l’indimenticabile troiona mulatta di qualche anno fa, quella che pensa alle scarpe da comprare mentre uno se la scopa, quella che ci passerebbe un tir tanto non se ne accorgerebbe, dicevo, dopo Deborah ecco Nora, la troiona cinese, quella che “ho bisogno di svestire il mio lutto”, e in effetti si sveste, eccome se si sveste, ma non è aria, baby. Ora ci manca una troiona euro-caucasica, un culone pallido da urlo e abbiamo toccato un po’ tutte le razze. Perché il troione non abbordi direttamente il banchiere invece di complicarsi la vita col nostro, che era secondo me perfettamente inutile e superfluo, imbastendo tutto l’ambaradan, questo non l’ho capito. Come non ho capito questo mostrarsi insieme al mandante, il politico di turno, guarda caso visti proprio da una delle parti in causa, guarda caso la donna della pedina fondamentale, del cavallo di Troia, neanche fossero la banda Bassotti. Ben inteso, il cavallo è NN (forse per l’uccello, chissà?), la troia non c’è bisogno di spiegarlo. NN=IL CAVALLO DELLA TROIA. Insomma diverse forzature nella trama, che per certi versi quasi non mi sembra stare in piedi, ma tutto sommato leggibile, e disegni inguardabili. Non mi sono piaciuti per niente, di solito non commento mai per manifesta incompetenza, stavolta lo dico apertamente. Per il resto, ci potrebbero essere spunti di riflessione interessanti. Laura a parte, mi sembra che le altre donne importanti del nostro cavallo siano e continuino ad essere tutte conoscenze sul lavoro: Janine, Olivia, Hadija, Sara, e ora anche quest’ultima. Oltre il lavoro, nada: preoccupante, frustrante e asfissiante, della serie “se non lavoro non mi diverto”. (Da notare invece il motto di Nora: “se non me lo lavoro non mi diverto”. Capito la differenza?). La cosa che mi lascia un po’ perplesso è questo sbavare, anche se represso, per un personaggio fin dall’inizio dall’atteggiamento ambiguo e ultraseduttivo. Un NN che ragiona con l’uccello da subito, appena vede o annusa un pelo, salvo poi ripensarci, me lo fa sembrare un coglione due volte. Se voleva poteva concludere subito, una botta e via, senza fantasie ulteriori, invece ha i consueti scrupoli “morali”. Se questo è stato sempre un punto di forza del personaggio, qui invece mi sembra che per la Minestra Riscaldata sia un grosso limite. Non stanno insieme, fanno finta di starci, stanno invece insieme al proprio lavoro, ci sono più che accoppiati, e la scema alla fine se ne viene fuori con un “stai tentando di dirmi qualcosa” che avrebbe meritato minimo un sonoro ceffone e un vaffa definitivo di gusto: allora perché tanti scrupoli? Masochismo, forse. A quando un pieno rinnovo dell’immagine pubica del nostro? Altro spessore secondo me avrebbe avuto una scopata iniziale, con relativo piccolo rimorso che via via poteva crescere in seguito alla scoperta delle vere trame della pupa, fino a diventare un vero tormento interiore acuito dal dubbio sul dirlo o meno alla Minestra Riscaldata. Insomma basare molto di più la storia sul fattore psicologico. A questo punto una rottura definitiva sarebbe stata benvenuta fin da subito. La strada scelta sembra invece quella del passo dopo passo. Il primo è stato fatto da Secchi, consapevolezza del rapporto, il secondo è questo, un’ulteriore consapevolezza e soprattutto la comunicazione fatta a Sara, che non sembra invece aver recepito una mazza. La mazza invece la recepisce più che bene Nora, con mucho gusto, anche più di una, a dire il vero, aveva scelto il nostro come cavallo per farsi montare, la troia, ma gli è andata male, anziché la mazza si è beccata una mazzata, cose che succedono, incidenti del mestiere più vecchio del mondo. Ormai NN sa benissimo che non si tratta solo di segreti e bugie verso Sara, ma soprattutto verso se stesso. Quindi una parte finale importante, un ottimo momento di riflessione che si spera tanto porti a qualcosa, a qualche cambiamento più o meno drastico. E l’importante, per dirla alla Branko, non è tanto non smettere di pescare, ma non smettere di gettare l’amo: la pesca è solo una conseguenza.
Ora che ci ripenso vedo che ho usato il termine “troia”, anziché il modernissimo e attualissimo “escort”, che fa molto più fino, ma si sa, io non sono un tipo raffinato, mi piace dire pane al pane, vino al vino, e troia alla troia, che ci volete fare? guarda ti quoto in tutto tutto tutto. la storia di contorno mi è sembrata abbastanza inutile, penso anzi che sarebbe stato opportuno realizzare una storia più riflessiva con Nathan che si confronta con il personaggio che allena e vedere l'evolversi in negativo della sua storia con Sara, senza inutili fronzoli giallistici o pseudo politici (che secondo me, anche alla luce delel varie incongruenze, hanno rallentato e rovinato la storia rendendola molto più fredda), così come penso che sarebbe stato opportuno risolvere la questione "Sara mc Bain" in quest'albo, giacchè lo stacco improvviso nel colloquio finale tra i due mi è parso pretestuoso a futuri sviluppi e inutile, in quanto il rapporto tra i due andava risolto in quel momento e non in ipotetico futuro (Che Nathan sia un cacasotto che non vuole troncare con Sara per non rimanere definitivamente solo??). infine mi è parso stomachevole lo scambio di battute con Branko. questo personaggio, qui decisamente antipatico, espone dei concetti che può pensare proprio in virtù del fatto che lui al momento è realizzato e felice (figlia e strafiga che lo adora, casa e lavoro). ora tutti quando siamo felici e un amico in guai sentimentali ci chiede un consiglio tendiamo a fargli vedere la vita un pò più rosa proprio perchè noi siamo realizzati e felici, ma questo, come detto, è un comportamento comune di tutti che alla fine non offre nessuno aiuto o appiglio (ribadisco: è facile dire continua a pescare quando tu dopo torni a casa e il pesce lo puoi dare a "May"). peraltro simili dialoghi stanno rendendo sempre più inutile il personaggio Branko che, ricordiamo chi era, è stato un mutato rivoluzionario, segnato dal proprio passato di reietto ,dagli amici persi, dalla circostanza che è un essere artificiale. qui invece viene presentato come il classico borghese arrivato e si perde definitivamente tutta la forza che il personaggio poteva avere al momento della sua introduzione nella serie prima e nell'agenzia ALfa poi. EDIT: inserito spoilerEdited by antamir - 6/1/2024, 12:50
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