jack65 |
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| Quanto detto di buono per l’intera saga e per lo scorso numero mi si sta sgonfiando via via, alla luce di questo numero si può gettare uno sguardo più aperto anche verso i numeri passati, ed è questo che mi fa venire dubbi e rivela aspetti che forse c’erano e che non avevo notato o di cui ero stato troppo ottimista. Non è che questo numero sia brutto, ma qui secondo me la minisaga si rivela, o meglio mi si rivela forse per la prima volta in tutta la sua fragilità. Non posso credere che un’organizzazione come la Compagnia possa essere tanto superficiale da costituire una società autonoma avente come azionisti tutti i suoi membri così alla luce del sole, che una semplice ricerca incrociata su alcuni suoi componenti noti (ma cosa aspettava Baldwin a dirlo, i fuochi d’artificio?) può tranquillamente smascherarli tutti. E non posso credere che l’attacco all’agenzia sia stato deciso autonomamente da Aleph e che la Compagnia non c’entri nulla: almeno va spiegato, e bene, forse nel prossimo numero. E non posso credere neanche che Aleph sia tanto scema da volersi vendicare subito del suo stupratore senza pensare alle possibili conseguenze a suo danno. Si punta un po’ troppo sulla sua caratterizzazione come vittima e sulla faida interna all’organizzazione. Visto poi il piccolo approfondimento su Idea, perché non anche sugli altri Uomini Vuoti? Risultano vuoti proprio per questo, per essere totalmente anonimi e semplice carne da macello. Visto quest’albo, mi sembra che come organizzazione la Compagnia faccia abbastanza ridere, sembrano non avere sgherri, guardie del corpo, mercenari, al loro servizio, solo gli uomini vuoti alle dipendenze di una loro pedina con ampi margini di manovra, questa Aleph che non è poi così terribile come sembrava e come sarebbe stato giusto che fosse. Una tripla come questa stava bene non come momento finale ma come fase clou di una vicenda, con caratteristiche diverse magari, un approfondimento necessario per poi concludere in un momento successivo. Così mi sembra veramente tirata via, anche perché manca un albo per chiudere tutto, dei famelici 12 o 11 membri non sapremo nulla, anonimi così come i loro piani. Da notare come questo autore abbia subito la classica “vignizzazione”, proponendoci l’ennesima inchiesta che mette in pericolo, si fa per dire, l’agenzia. E’ la quinta, la sesta volta? Ormai non le conto più. L’Alfa andrebbe commissariata e chiusa, visto che agisce in segreto e totalmente al di fuori della legge, ma queste sono favole, sono già pronti i soliti tarallucci, vino e champagne per tutti. Come fa quella canzone? Meno male che Darver c’è. Edited by antamir - 21/1/2021, 22:23
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