CITAZIONE (Aldous @ 20/2/2008, 18:59)
so già che solo il
pio Sergej Orloff avrà forse la pazienza di rispondermi
Ti ringrazio per aver ufficializzato la mia candidatura alla santità... strada lungo la quale mi accompagnerà anche il buon Eddie che, come vedi, mi affianca nelle risposte
Per quanto riguarda la storia, la apprezzai molto per vari motivi:
- l'intreccio tra vari filoni della continuity;
- le riflessioni sul rapporto tra bene e male;
- i confronti tra Martin e Erickson sulla funzione degli UiN
Molto bello il punto in cui Martin, a fine storia, pensa "quell'abito nero è qualcosa di più di un semplice vestito... non si può indossarlo senza che lasci qualcosa dentro" Dà veramente l'idea di quanto l'organizzazione degli Uomini in Nero abbia la capacità di influenzare pensieri, vite e destini.
1) Quoto Eddie: va tradotta con "datevi una mossa"
2) Allora vediamo: Il contagio trasforma le persone in mutati e, almeno credo, possiamo considerarli come creature affini ai Grandi Antichi ma non Grandi Antichi veri e propri.
Il contaggio avviene per via sanguigna. In aggiunta, secondo me il canto dei mutati agisce sulle menti più deboli, costringendo le persone a compiere atti insani e ponendosi nelle condizioni di subire la mutazione (Carter dopo percepito le voci dei mutati si inietta il vril; anche Brown subisce l'influenza dei mutati -chiamiamola così - e impazzisce uccidendo i compagni e offrendosi ai mutati).
3) La famiglia di Erickson al completo compare anche nelle storie di Zona X e, in quelle circostanze, la figlia viene disegnata con un'età più coerente con quella di Stephanie Roberts. Presumibilmente, il Russo disegnatore non aveva tutte le fonti a disposizioni o non ha ricevute indicazioni dettagliate, ed ha disegnato la figlia di Erickson con un'età un pò più infantile.
4) Svelto di riflessi ma corto di vista
Vabbè dai, sono due azioni differente ed entrambe compiute in condizioni "estreme": ci può stare che una riesca e l'altra no.
5) Beh, prova a chiedere ad una persona molta nervosa "cosa c'è che non va?". Non esiste domanda che possa rendere quella persona ancora più nervosa, scontrosa e sgarbata
6)
, però se ci fai caso, nell'ultima vignetta di pag. 91, quando Martin se ne va con il "medico", Java sembra aver già notato che qualcosa non va ed alla fine decide di seguire la propria intuizione.
7) Sì, in entrambi i casi si parla di mente collettiva: sia pure in situazioni diverse, assistiamo a insiemi di creature che agiscono come se fossero una singola entità.
8) Ipotesi: se i mutati funzionano come una mente collettiva, allora gli umani divenuti mostri possono accedere alle conoscenze di questa mente.
9) Dovrebbe essere un'invocazione ai Grandi Antichi (cfr. albo 136, pag. 85, 2^ vignetta).
10)
, forse il potere del grande Tutto, dove la luce non può esistere senza l'ombra e viceversa?
11) Credo sia soprattutto un omaggio allo splendido 2001 odissea nello spazio
Non vedo relazioni nè con i monoliti nè con le pietre, ma le smentite sono bene accette
12) Così a occhio non ricordo precedenti incontri tra Java e Kut Humi, ma sposo comunque la teoria di Eddie: quando Java incontra Kut Humi, quest'ultimo ha il terzo occhio ben evidente e emana una certa aura "mistica"; anche senza averlo mai visto, Java non poteva avere dubbi in merito all'identità di Kut Humi.
13) Mi sembra che il capo di Sharp ragioni secondo lo stile dei Falchi degli UiN.
14) Mi viene da pensare che queste creature sono mutate solo recentemente e quindi hanno bisogno di un pò di tempo per abituarsi al loro nuovo corpo, cosa che giustificherebbe una certa lentezza. Certamente, le creature sono lente "anche" per esigenze di sceneggiatura, ossia per dare a Martin una chance
15) Quoto Eddie
Edited by Sergej Orloff - 21/2/2008, 01:03