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161 - La caduta di Urania
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161 - La caduta di Urania, Ottobre 2004 - Vietti/De Angelis

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Rodan75
view post Posted on 13/7/2008, 12:59 by: Rodan75     +1   -1




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Nathan Never n. 161, mensile
La caduta di Urania

Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni e copertina: Roberto De Angelis

La sanguinosa guerra tra la Terra e le stazioni orbitanti sta per giungere alla sua drammatica conclusione, ma ancora molti sono gli interrogativi a cui dare risposta. Quale scopo avrà la pericolosa missione che la bella May Frayn sta affrontando su Marte? Per quale motivo il presidente di Melpomene, Ada Morgan, ha ordinato di attaccare proprio la base terrestre di Khad? Quale sarà il destino del diabolico burattinaio Mister Alfa? Chi saranno i vincitori? E chi i vinti?…


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“Gli oceani si sollevano, le città scompaiono: la speranza sopravvive”
(da Deep Impact)

In realtà le cose sono molto meno rosee di quanto non faccia pensare la frase che cito in apertura, poiché qui - e il titolo iper-spoilerone lo fa capire benissimo - il precipitare degli eventi diventa addirittura materiale! E proprio quando sembra che tutto sommato il conflitto si sia risolto in fretta e senza troppo clamore.
Prima di quell’evento però assistiamo alla spettacolare fuga di Mister Alfa (e scopriamo pure chi era il suo aiutante Wolf!) e all’amarezza di Nathan per gli eventi dell’albo precedente.

Quindi ci rendiamo conto anche di chi è realmente Ada Morgan, e del suo fanatismo ossessivo. Poi il disastro. Peraltro in puro stile Vietti. Il resto, come si dice, è storia (aggiungo solo che quando Mister Alfa si presenta per suggerire la soluzione ho esultato – lo sapevo già ma ho esultato lo stesso :D ).

Quindi una considerazione generale sulla saga. Essendo LA SAGA per eccellenza, quella che attendevo di più, ed essendo comunque stato un gran lavoro con spunti molto interessanti (come spero di aver fatto capire dai miei post) non posso dirmi deluso, ma di sicuro non sono appagato del tutto. Perché ovviamente per me doveva essere il non-plus-ultra, mentre in un confronto con la saga Alfa, sempre a parer mio, ne esce sconfitta.
Cosa non va?

Beh, intanto la dimensione globale. La scelta di narrare gli eventi da una prospettiva personale (quella degli agenti Alfa e dei contendenti coinvolti) è intelligente, ma oltre a far venire meno l’azione (troppo poche le battaglie spaziali per un evento di questa portata) non illustra completamente la portata del problema. Si ha la sensazione di un evento distante che non coinvolge “il mondo”, ma solo gli eserciti, non è percepita dalla gente comune, non ha una dimensione globale. Nella realtà mi aspetterei che un evento del genere farebbe temere tutti che la Fine del Mondo è vicina, un po’ come accadeva ai tempi della Guerra Fredda quando c’era l’isteria generale della guerra atomica.

In questo senso, pur esprimendo la massima stima e ammirazione per il lavoro di Vietti, devo dire che mi aspettavo un lavoro più corale da parte di tutta la redazione, esattamente come accaduto con la Saga Alfa: in questo caso invece abbiamo un solo sceneggiatore, tre disegnatori, cinque albi.

Come avrei fatto io? So che la proposta troverà molti in disaccordo, ma io avrei sfruttato al massimo la struttura editoriale della testata, coinvolgendo anche le collane parallele (soprattutto Almanacco – che è uscito nello stesso periodo – e Agenzia Alfa) per raccontare altri eventi sganciati dalla continuity, ma ambientati nello stesso momento per raccontare piccoli eventi di battaglia in grado di dare l’idea anche di cosa la Guerra era per il mondo nella sua globalità. E li avrei affidati ad altri autori per avere diverse sensibilità all'opera sullo stesso tema.
Azzardo: avrei forse fatto uscire ora il Maxi sfruttandolo alla bisogna o, al limite, anche una miniserie parallela di pochi albi.

Sto esagerando? Considerate una cosa: Nathan Never è una testata cresciuta esponenzialmente, cui la classica scansione bonelliana in albi autoconclusivi è sempre stata stretta e per questo ha visto proliferare le collane parallele. Mi aspetto quindi che l’escalation sia sempre più grande per colpire il pubblico come non mai.

Questa mia non vuole comunque essere una critica distruttiva ma costruttiva, per le saghe che verranno, perché si capisca che sono davvero EVENTI che scuotono tutta la testata e non soltanto dei grandi momenti spettacolari fatti per creare un po’ di movimento: cosa che questa saga NON è, ma il fatto che non sia quello che poteva essere, la rende secondo me riuscita non al 100% delle sue potenzialità.

In ogni caso voglio fare i miei complimenti a tutto lo staff per aver comunque messo in piedi una storia che ci permette di discutere di archi narrativi importanti come questo: è grazie a voi se non ci appassioniamo in fondo e pretendiamo sempre di più ;)

(fine)

Edited by lonewolf10 - 25/4/2016, 18:41
 
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