Nathan Never n. 157, mensile
Ultimatum alla Terra
Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Roberto De Angelis e Germano Bonazzi
Copertina: Roberto De Angelis
La situazione tra la Terra e le stazioni orbitanti è a un passo dal precipitare in un conflitto sanguinoso. Ora, quel passo è stato compiuto con la distruzione di alcune navette di minatori spaziali nomadi, i Raminghi, da parte di una flotta di astronavi da guerra della stazione orbitante di Melpomene. Quest’atto di guerra, però, è stato consumato alla presenza di due testimoni, Sabrina Dorset e Billy Socket, due agronomi la cui incolumità è ora nelle mani dell’Agenzia Alfa, che invia in loro soccorso il suo migliore agente: Nathan Never!----------------------------------------------------------------------------------------
“This Time it’s War”
(da
Aliens - scontro finale)
Lo strillo in copertina annuncia che i giochi sono fatti e la guerra fra la Terra e le Stazioni Orbitanti ha inizio.
Come ho già scritto nell’altra discussione è forse l’evento che attendevo con maggiore ansia e per questo la lettura mi ha causato sentimenti divergenti (motivo per cui ho atteso tanto per aprire la discussione, mi sono anche riletto tutti gli albi più volte) che fatico a “spezzettare” nei vari topic dei singoli albi, per cui mi riserverò un commento generale alla fine, qui mi limiterò a discutere le singole storie e le scelte stilistiche.
Sempre nell’altra discussione avevo scritto che non mi aspettavo gli eventi precipitassero così in fretta: la guerra scoppia praticamente all’improvviso e noto con piacere che anche all’interno della storia è così, amici e nemici vengono a trovarsi senza aspettarselo nel mezzo degli eventi. Classico caso, insomma, in cui la situazione precipita!
Questo albo di preparazione al conflitto vero e proprio che scoppierà nel successivo già dà abbastanza la misura di come sarà tutta la saga: un momento in cui far confluire tante sottotrame fin qui emerse e che arriveranno al loro punto di rottura. Pertanto la sceneggiatura passa da una situazione all’altra in modo da dare l’idea di un evento corale dove tante sono le parti in causa.
Molto coinvolgente il momento di quiete prima della tempesta, quando gli agenti sono convocati, in particolare il dialogo fra Solomon e Janine dove per la prima volta il capo si lascia andare a un sentimento che sta a metà fra la paura, la fragilità e l’affetto.
Da notare che qui si palesa anche che May e Branko hanno una storia.
Cambia anche il frontespizio, mentre De Angelis disegna solo il prologo e Bonazzi tutto il resto.
(continua)
Edited by lonewolf10 - 25/4/2016, 18:42