| ho cominciato a comprare Tex dal n.141, La trappola, mi sembra luglio 1971, se non sbaglio, ho finito la collezione intorno al 1981, poi ho smesso l'anno dopo col 262, con la fine di Yama.
Non l'ho più letto per più di 20 anni, poi mi capitò 4 anni fa la ristampa della storia su Custer, e allora mi sono rituffato a pesce e ho comprato tutti i numenri mancanti.
Certo ultimamente ci voleva un certo stomaco per leggerlo, storie penose firmate Nizzi, con la perla del Tex vigliacco dell'ultimo maxi Fort Sahara, forse il punto più basso della storia texiana.
Ora, con Boselli, sembra che la testata sia nuovamente in risalita, vedi le ultime storie e il gigante sui Seminoles, speriamo che continui su quest'andazzo.
Ho sempre cercato di leggere Tex come se ogni storia fosse un film a parte, no continuity, no scorrere del tempo, solo un Tempo Mitico, il Far West 1870-1886 grosso modo, come Eterno Presente che si ripete.
Chiedere un'evoluzione dei 4 pards è sempre stata un'eresia, eppure ci sarebbero tantissimi margini per piccoli cambiamenti, anche solo nel coinvolgimento di Carson, Kit e soprattutto Tiger, le storie corali sono sempre state per me le più belle. Il periodo migliore per me è stato quello fra i numeri 94 e 160: Mefisto, Baron Samedi, Ruby Scott, El Morisco, Tulac, Brennan e Teller, e poi Jim Brandon, Gros Jean, Lucero, Yama, i cinesi di San Francisco, i capitani Bart e Barbanera, e chissà chi mi dimentico. Periodo qualitativo altissimo, irripetibile.
Spero che piano piano si torni un pochino ai fasti del passato, con una serie di storie lunghe, oltre i 2 albi, degne del miglior Gianluigi Bonelli, eliminando, se possibile anche fisicamente, Nizzi che ha fatto il suo (brutto) tempo . Ma forse è chiedere troppo.
|