149 - Aristotele Skotos, Ottobre 2003 - Vietti/Cascioli

Nathan Never n. 149, mensile
Aristotele Skotos

Soggetto e sceneggiatura: Stefano Vietti
Disegni: Andrea Cascioli
Copertina: Roberto De Angelis

Il “Diluvio Universale” scatenato dai satelliti ionici del folle predicatore Aristotele Skotos, sta ormai producendo i suoi devastanti effetti su tutto il pianeta, e nulla sembra poterlo fermare. Immani piogge flagellano la Terra, terribili maremoti squassano gli abissi e si abbattono sulle coste, interi atolli vengono inghiottiti nel breve volgere di un istante dal mare ribollente. Nathan e i suoi compagni non sono ancora riusciti a scovare l’imprendibile nascondiglio di Skotos quando, in una disperata corsa contro il tempo che sembra ormai irrimediabilmente perduta, un aiuto del tutto inatteso mette i nostri in condizione di rinnovare i loro sforzi…

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E infine il Titano cadde...
Attendevo questo momento con un misto di timore e ansia come solo la Guerra con le Stazioni Orbitanti sarà in grado di replicare. Perché ho sempre adorato il personaggio di Skotos e vederne la fine era come abbandonare un territorio che conosci e che sai, pur nella sua grande malvagità, ti regalerà grandi emozioni.
Di qui in poi inizia l'incertezza...

Veniamo all'albo. Mentre lo leggevo pensavo alla saga della Guerra Senza Tempo, per il clima di devastazione globale. In questo caso però è paradossalmente ancora più globale anche se forse meno evidente agli occhi esterni, perché poi il confronto finale si gioca nell'angusto spazio di una stazione spaziale. E pensavo al fatto che i poveri Agenti Alfa sono spesso eroi sconosciuti all'uomo della strada, che non capirà mai cosa realmente è successo.
Il che inevitabilmente mi riporta a Mister Alfa, che in una grande scena di dialogo si definisce "piccolo... gracile... insignificante" e poi muove il mondo (strepitosa l'altra scena dove perde il controllo!). Insomma, nel leggere di una possibile fine del mondo pensiamo a quanto quel mondo alla fin fine ci sia estraneo, manovrato da persone che nell'ombra agiscono e decidono all'insaputa di tutto e tutti. Mi sono sentito, io si, molto piccolo e insignificante.

(scusate questa parentesi esistenzial-filosofica)

Il tema comunque dell'imprevedibilità del destino è forte, ed è evidente nel tradimento che salva la Terra condannando Skotos (guai a rivelare i dettagli), oltre a farmi ripensare ancora una volta come spesso Nathan sia artefice del destino del mondo pur volendo fare del Bene. Quando lascia andare Neos non ho potuto non pensare a cosa QUEL gesto porterà in futuro...

Grande saga! Addio Aristotele Skotos.

Edited by Ryo Sanada - 19/7/2013, 13:12

Grande saga, vero... ma su questo albo grande delusione per i disegni... Una versione di Aristotele da una parte troppo "umana" (mi ricordo il primo numero dove dei servi nani portavano via il costume da predicatore, enfatizzando l'imponenza ed il carisma dell'arcinemico) e dall'altra secondo me nemmeno ben resa graficamente. Vogliamo mettere le interpretazioni ad es. di De Angelis? Questo aspetto mi ha deluso molto...

Anche il fatto di rimanerci secco con un non è poi questa grande idea...

Secondo me Skotos meritava di più ! La sua ultima apparizione andava celebrata altrimenti!

Come faceva notare Rodan...che QUADRILOGIA!!!

Un bellissimo intreccio di personaggi e tematiche dei primi 10 anni di NN.
Ogni pagina letta è stata però una sofferenza incredibile, cosciente com'ero che stava arrivando la fine del personaggio Skotos, l'antagonista principe di Nathan Never, il primo apparso sulla serie.
Al di là della sua importanza storica, adoravo Skotos, adoravo la sua lucida follia, la capacità decisionale e di comando che il figlio Kal neanche lontanamente possedeva, la sua megalomania, non da ultimo il suo attaccamento e amore per Sada e Kal, per la sua famiglia: il protagonista perfetto di una tragedia greca (e con quel nome come poteva essere altrimenti).
M'è invece dispiaciuto che i disegni non siano stati affidati a disegnatori più storici, un De Angelis o un Bonazzi (da questo punto di vista, in Bonelli mi delusero proprio....se pensiamo poi che Cascioli e i Bastianoni son pure spariti); per la sua morte, Skotos avrebbe meritato una caratterizzazione grafica perfetta!

Nessuno di voi, ha invece parlato dei mutati!!
Ragazzi, scompare Hell's Island e scompaiono pure i Mutati; c'è quindi un netto taglio col passato, basta Skotos, basta Mutati (2 tra le tematiche portanti della serie), meno atmosfere cyberpunk e più apertura verso lo Spazio, verso la Space Opera.
Son convinto che aver staccato del tutto il cordone ombelicale coi primi Nathan sia stato un peccato, in futuro i Mutati avrebbero avuto ancora molto da dire (come si sarebbero schierati nella Guerra Terra-Colonie ad esempio? o come sarebbero stati "usati"?)
Vabbè, pazienza...

Nostalgia, nostalgia canaglia...

Edited by Idoru - 16/6/2008, 09:21

Quoto quello che dice Patrick Shea, e lo esaspero: Skotos non doveva morire così. Veramente sembrava di volersene privare così, in fretta e furia, per dar spazio ad altro.
Ma soprattutto è la scena della morte di Skotos che mi ha profondamente deluso: mio caro buon Vietti, ma cosa mi combini? Il duello finale fra Skotos e Nathan doveva rimanere negli annali della serie come una delle scene madri più suggestive, più cariche di pathos, più epiche. Quella era la fine di un personaggio che ci ha accompagnato per più di 14 anni!!!!
e invece..... un colpo alla testa e tutti a casa.
No, no, e poi no!
E poi il buon Cascioli, ma cosa ha combinato? Premetto che a me Cascioli piace molto (non ai livelli di Olivares, De Angelis e tutti i top della serie ma lo apprezzo molto), ma perchè si è ostinato a con tutti quei retini, tutti quegli effetti computerizzati?? Hanno veramente storpiato il disegno, lo hanno imbruttito tantissimo.
Per fortuna sembra che l'abbia capito, nei numeri 206 e 207 è tornato il suo stile classico, pulito, senza tutte quelle "sporcizie elettroniche".
Insomma questa quadrilogia della morte di Skotos secondo me doveva essere tutt'altra cosa. Peccato che nei fumetti sia sceneggiatori che disegnatori hanno una sola possibilità di far morire i personaggi.
Altrimenti...
Vabbè, andiamo avanti....

concordo con GGP

Nel mio caso, ciò che non m'ha convinto, emozionato, preso, è stata la resa grafica; a livello di sceneggiatura "il colpo in testa" è azzeccatissimo, ma trovo che quell'espressione da imbecille che Aristotele mostra nel momento in cui riceve il colpo non sia degna del suo personaggio.
E poi è tutta la scena nella sua interezza che non mi ha convinto per i disegni...troppo statica, troppo lineare e pulita...sarebbe stato meglio un autore dal tratto meno definito!
Sempre secondo i miei gusti

Noto che c'è del movimento sul fronte "Morte di Skotos"


Appunto.
Nessuno voleva dire wrestling o brodaglie allungate.
Ma ricordi, GGP, il silenzio dello scontro fra Nathan e Andy? Quei colpi senza suono, quei pugni che facevano male anche a noi lettori, quella sporcizia su quei volti incazzati neri, una sequenza di poche pagine, ma infinitamente migliore di quella in cui Skotos ci (sigh!) lascia....

Il confronto fra i duelli Nathan-Andy e Nathan-Skotos era solo un paragone di due tipologie di duelli scritti dallo stesso autore, anche io penso che uno scontro fra Nathan e Skotos a mazzate non avrebbe avuto molto senso. Il mio paragone è basato sull'intensità emotiva dello scontro-duello-parlata o quel che è, e l'emotività si può raggiungere anche senza pugni o silenzi. Personalmente l'ultimo incontro fra Skotos e Nathan mi è sembrato piatto, mentre lo scontro con Andy è ricchissimo di emotività (a priori che nello scontro ci siano mazzate o meno).
Questo era il senso di quello che volevo dire, il senso del paragone, non volevo dire chei il duello NN-Skotos doveva essere uguale per filo e per segno a quello NN-Andy (anzi, viceversa, visto il piccolo paradosso temporale). Magari, che so, metterci dei flashback di scontri precedenti con Skotos (per esempio quello del n. 47), avrebbe fatto capire la portata storica di quello scontro...