| Mamma mia! Ho provato a razionalizzare la lettura e ne è venuto fuori un casino. Perchè questa storia sembra segnare un vero e proprio spartiacque.
Proviamo ad andare con ordine. L'evento, il motore scatenante della storia. In redazione si è deciso che bisogna allontanare Hadija dalla vita di Nathan perchè fondamentalmente la cosa non va bene ai lettori (almeno questa è la vulgata internettiana, ma sembra credibile). Come fare però, si introducono un po' di screzi nei numeri dal 110 al 120, poi per una decina di numeri Hadija praticamente non la vediamo (ah, i tempi di lavorazione del fumetto), poi esce questa storia. La mia supposizione, basata su un'altra leggenda della rete, è che questa fosse la storia in cui doveva morire Janine, quindi Serra ebbe l'idea di recuperare un soggetto simile e riadattare una storia di cui mezza sceneggiatura era già stata scritta, ma che non era stata conclusa perchè Atzori aveva finito di disegnare il prologo della vicenda quando ormai Nathan e Janine si erano lasciati.
Il risultato è, come detto, quasi assurdo. Perchè? Perchè sembra di leggere due fumetti diversi. Ipotizzo che la sceneggiatura originale di Serra copra grosso modo il primo dei tre albi (quello in cui Bonazzi ha il vecchio tratto, d'altra parte), mentre poi la palla sia passata a Piani che ha riadattato il soggetto di quello che in origine avrebbe dovuto essere il secondo albo. Ma, diranno i più attenti, la storia copre tre fumetti, appunto il problema è che, essendo passati anni da quando avevamo visto i personaggi protagonisti, Piani deve inserire un riassunto ogni due per tre e il brodo si allunga e si allunga veramente un po' troppo. Ma non è solo quello che fa stonare tutto, è proprio il cambio di atmosfera, "nemico pubblico" è un Nathan dei primi anni 90, un fumetto intimista, cupo, con il protagonista che si sciogli in lunghe didascalie di pensiero suicida sullo sfondo di una Città piovosa, sporca e caotica, in cui gli ologrammi sono lacrime iridescenti e tutti i disegni sono solcati da ombre scure e densissime, in cui non si vede niente con chiarezza (guardare la sequenza di Nathan che lotta con i poliziotti), poi il resto è un Nathan degli anni 2000, in cui anche il tratto di Bonazzi (che comunque la storia la deve aver disegnata con a disposizione tempi ristretti) è più morbido e chiaro, in cui il lettore deve essere accompagnato e facilitato nella lettura, e il calo a livello di atmosfera è repentino.
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