150 - Shaolin, Dicembre 2003 - Vigna/Mutti

un albo discreto, soprattutto nei disegni.
io avrei voluto il 149 con Skotos come 150.. se lo meritava!!

Sono rimasto parzialmente deluso da questo albo. Intanto mi ha lasciato alquanto contrariato il fatto che un appuntamento come quello del numero 150 non sia stato celebrato per niente (nemmeno una misera paginetta in più ), ma si sa che Nathan Never non è Tex (nel giornale alla fine viene per l'ennesima volta celebrata l'ennesima ristampa del suo numero 100) e poi questo albo è talmente in continuity da essere poco definito. L'argomento centrale delle arti marziali (che ricordo non essere gradito a molti, ma che io apprezzo e quindi ero inzialmente contento fosse stato recuperato) praticamente è un pretesto per un intrigo che deve gettare le basi verso il futuro della Guerra, quindi alla fin fine tutta la vicenda è solo un "passaggio". Onestamente non concordo molto con questa scelta, avrebbero dovuto fare esattamente l'opposto, lasciare cioè la continuity sullo sfondo e dare un po' più di spazio all'avventura.

Ovviamente questo secondo me.

Il nome della segretaria, senza offesa per GGP, ma l'ho trovato francamente troppo ridicolo

Sottotono secondo me anche i disegni, fra l'altro Darver è troppo giovane (qui si che sembra Reiser senza gli occhiali).

Quando ho letto quest'albo m'è venuto da pensare che fosse una vecchia sceneggiatura rivista e corretta per essere inserita nella continuity pre-guerra; la presenza di alcuni vecchi personaggi, quali Terry Ying o "l'uomo tigre" e il fatto che sia inizialmente incentrata sulle arti marziali, Tersicore, i monaci shaolin, sembra portare la trama su binari conosciuti, poi all'improvviso c'è questa svolta decisa su tematiche appunto guerresche e personalmente ho avvertito nettamente lo stacco...o il prodotto non è stato ben miscelato oppure le due parti sono veramente attaccate.
Insomma albo che proprio non m'è piaciuto!

l'ho riletto oggi.
secondo me è un gran numero, soprattutto per la caratterizzazione dei personaggi, assolutamente al di fuori del solito schema buoni/cattivi.
a iniziare dal senatore "pacifista" che in realtà segue solo il proprio tornaconto elettorale, passando per Martin, che rispetto all'ultima volta si trova dall'altra parte della barricata rispetto a Nathan, finendo con i Pretoriani che si trovano a salvare gli Agenti Alfa.
un intrigo politico classico, in cui non c'è nessun vincitore, incastrato nello sfondo della sottotrama "marziale" di NN che forse latitava da troppo tempo.