CITAZIONE (Branko @ 15/12/2010, 21:59)
Letta proprio ieri. Indubbiamente una storia MOOOLTO particolare ove non è, come di consueto per le storie lette sinora, il buon Nathan a far da padrone bensì la strada che da il mefistofelico Dirty Boulevard. Una storia che non racconta un unico avvenimento, bensì tante piccole storie di destini che si incrociano sino a formare, nel tragico finale, una sorta di affresco "tarantiniano" ( nel puro stile Pulp fiction ) ove l'indagine di Nathan è poco più di un Deus Ex machina.
Molto simpatici i siparietti coi ragazzini che organizzano il furto, indubbiamente i personaggi meglio caratterizzati dalla storia. Pesantemente insopportabile invece il nuovo "acquist" dell'agenzia... onestamente ho trovato il personaggio di Havilland un po' troppo sterotipato... tuttavia è giusto che ci siano personaggi come questo... alla fine chi non ha qualche collega borioso che ci sta pesantemente sul ***** e col quale, nostro malgrado, siamo costretti a collaborare?
Belli i disegni di Bonazzi anche se, per una storia come questa, avrei calcato un po' più la mano sui tonio "cupi" ( con ad esempio un Mari ) per dare più tragicità alla storia.
Un voto? Beh, dopo aver letto albi di uno spessore INCREDIBILE direi che a questo Boulevard ci va un 7... non di più.
un albo atipico dove Nathan fa da comparsa perchè il vero protagonista è il quartiere e i reietti che accoglie
anch'io ho visto nella sceneggiatura di Medda uno stile tarantiniano ma laddove Tarantino infarcisce i suoi film di personaggi sopra le righe per evitare che si prendano troppo sul serio, quì Medda tratteggia l'umanità di essi e il loro senso di ineluttabile sconfitta perenne nei confronti della vita, mal celata da un barlume di speranza
grande esordio per quella faccia da schiaffi di Andy e l'agenzia si arricchisce di nuove dinamiche
Bonazzi ottimo però secondo me troppo debitore dello stile di Mari
sono sempre dell'idea che fossero direttive della redazione visto poi com'è cambiato il suo stile nel corso degli anni
di forte impatto la copertina di Castellini, anche se non c'entra per nulla con le atmosfere della storia
giudizio complessivo sull'albo: un gioellino