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| CITAZIONE (sargon @ 3/12/2015, 10:13) Sarò palloso e ripetitivo, ma credo che il successo di NN non sia dovuto alla fantascienza (una serie molto più fantascientifica come Gregory Hunter mon ha avuto la stessa fortuna), ma alla stramaledetta continuity (😍) e ai mille collegamenti e rimandi che univano e rendevano coerenti storie diversissime fra loro: dalle avventure ambientate nel Territorio a quelle ambientate nello spazio siderale, dalle indagini di polizia alle mille meditazioni e sfaccettature psicologiche/sentimentali di un personaggio molto complesso... un mix esplosivo capace di sorprendere sempre, un contenitore di vari generi perfettamente amalgamati fra loro.
Per questo motivo, io sono tra i pochi ad aver apprezzato questo albo. Preferisco di gran lunga una trama leggerina (non tutte le missioni devono per forza essere drammatiche!), ma integrata con altre storie passate, che un indagine qualsiasi, inutile e sganciata dal resto del contesto come il 293 (anche se quella storia conteneva l'elemento fantascientifico dei tachioni e del paradosso temporale). Ho apprezzato anch'io questa aderenza agli albi precedenti, mi ha saziato di più questo che altre situazioni. Caro Giovanni, la continuity era la forza della serie. I primi numeri da te citati nei post precedenti erano pregni di blade runner, che rappresentava la scifi più nuova del momento. Ma già si spingeva ad una continuità in ogni numero... Perché non rimettete l'ultima pagina che spiega una tecnologia usata? Come fu per le Anson-Tomino?
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