CITAZIONE (gio'11 @ 22/5/2011, 10:46)
I disegnatori giapponesi, maestri nell'uso del retino, utilizzano quasi esclusivamente retini a tinta unita, raramente retini con sfumature lineari, lavorati successivamente con graffi così da conferire rumore dall'aspetto naturale e artistico. Al contrario i retini con photoshop vengono spesso lavorati con pennelli sfumati (aerografo) conferendo un aspetto troppo morbido, "plasticoso" e innaturale. Solitamente i retini dei manga hanno frequenze di punti per pollice molto più alte di quelli che solitamente troviamo su NN. Credo sia una scelta per esigenze di stampa. Ecco perché i retini della Mandanci sono particolarmente efficaci e naturali: vedo sotto la ricerca di una stile manga dei retini.
L'altro motivo che rende i manga superiori nell'uso del retino consiste nel fatto che vengano applicati su una tavola già perfettamente bilanciata come chiaroscuro: sono tavole già perfette ricche di tratteggi a china realizzate da uno studio di disegnatori. Questo è spesso inapplicabile su un fumetto di 98 tavole disegnate da un'unica persona che deve fare tutto e ha dei tempi di consegna: ecco che allora il retino diventa più spesso riempitivo che non di completamento come dovrebbe essere in un mondo ideale.
Ecco, non avrei saputo dare una spiegazione tanto tecnica, ma è quello che avrei detto...
Sono cresciuto in primis con i manga, adoravo lo stile jappo, la capacità di alcuni autori nell'uso dei retini (anche se, all'epoca, non sapevo bene cosa fossero), vedi Masakazu Katsura, Masamune Shirow o Katsuhiro Otomo; i loro fumetti di fantascienza hanno sempre un aspetto TANGIBILMENTE tecnologico, non si ha mai l'impressione di guardare qualcosa di finto.
Poi ho scoperto la Bonelli...e Nathan Never, lontano mille anni dallo stile jappo.
Mi piacque da subito anche per questo stile più "espressionista", che nonostante tutto presentava una tecnologia altrettanto realistica, senza che gli autori ricorressero al PC o retinature varie.
Credo che questo dipendesse dal fatto che la fantascienza era solamente un mezzo attraverso cui parlare di altro, non era il cuore dell'opera; al contrario del Nathan attuale, dove la fantascienza è molto più centrale rispetto al passato.
E quindi...?!?
E quindi, personalmente non sono contro i retini, ma non mi piace l'uso che se ne fa in Nathan...credo (e spero) che si stia assistendo ad un periodo di assestamento, in cui gli autori stanno provando
la via dei retini anche e soprattutto su suggerimento redazionale.
Periodo che magari culminerà nell'abbandono delle retinature o in un loro miglior impiego...