Credo che il problema che tutti più o meno stanno evidenziando esula dalla storia tripla in sé e che abbracci una serie di difficoltà che in qualche modo la Bonelli ha alimentato per anni. Butto lì qualche riflessione che riguarda anche NN, ma anche altre serie e soprattutto un modus operandi che ha fatto grande la Bonelli nel passato ma che ora ha posto fuori dal tempo presente i suoi fumetti (quasi tutti). Non per niente il calo dei lettori è costante e forte e si arriverà al punto che molte serie smetteranno di uscire in edicola e saranno pubblicate periodicamente e in formato diverso direttamente in libreria. Il futuro è quello, ma come ci si è arrivati? Autori. Sono vecchi o invecchiati. Se ci si rivolge a un pubblico trasversale e possibilmente anche fresco le storie vanno scritte, ideate, progettate da autori più giovani, con idee nuove e calate nel mondo attuale, che conoscano il linguaggio moderno del fumetto e sappiano declinarlo in stile Bonelli. Non dico che tutti debbano essere dei Recchioni, ma è evidente che NN soffre la mancanza di un linguaggio attuale, rinnovato e contaminato. Non per niente rimpiangiamo le storie di quanto i tre sardi erano giovani e hanno loro rivoluzionato il fumetto. Rimpiangiamo il periodo Vietti, lui si giovane, che sta facendo molto bene su Dragonero insieme a Enoch, capaci di introdurre un fantasy classico e in stile boneliano, ma con storie spesso davvero originali, crude e capaci di coinvolgere anche giovani. NN soffre, perchè risente di logiche della casa editrice ormai superate sul mercato. Un personaggio dal potenziale enorme, attuale e deflagrante viene trattato come un investigatore qualunque, con storie banali, personaggi stereotipati e mai approfonditi. Questo tipo di storie andavano bene 50 anni fa, per quel tipo di pubblico. Oggi il mercato richiede coraggio. Tanto, soprattutto in un settore, quello del fumetto dove la concorrenza di altri media è agguerrita.
E' tempo che la Bonelli decida di affrontare le tematiche attuali e andare incontro a nuovi potenziali lettori. Ho fatto riferimento al bacio gay tra Campbell e il suo segretario come di un piccolo e coraggioso tentativo che però va reso costante. Non parlo di un NN gay, ma di affrontare tematiche come quelle in maniera moderna e disincantata. Con Legs in parte è stato fatto, ma mai fino in fondo, per timore di perdere i vecchi lettori. Viviamo in questo mondo e in questo tempo e se la bonelli vuole sopravvivere deve scendere dal pero e iniziare a raccontarlo. E possibilmente a farlo raccontare da giovani autori che sperimentino linguaggi nuovi. Non basta mica una mano di colore per rendere rivoluzionaria una storia!
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