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Si, ma è proprio per questi motivi che l’albo non mi è piaciuto. Ad esempio il numero 300 (che ha scontentato molti) invece l’ho trovato superiore ad una pura operazione commerciale, nonostante anch’esso fosse una celebrazione, peró senza troppa nostalgia e quella che c’era era funzionale al racconto. Qui invece mi pare che sia stata fatta l’operazione opposta: partire dagli elementi nostalgici e didascalici che si volevano inserire e vedere che storia costruirci intorno per incastrarceli. CITAZIONE (antamir @ 8/7/2021, 14:10) CITAZIONE (mat gabby @ 8/7/2021, 13:35) Io in questi albi extra non riesco a vedere più di una mera operazione di marketing. Ci sono solo citazioni e considerazioni pseudofilosofiche sul medium fumetto, così i fan del personaggio comprano e possono fare le loro congetture essendo contenti di vedere rifacimenti di scene degli albi storici (che sono la cosa che piu mi fa incazzare invece, perchè a cosa mi serve se c’è già l’albo originale?), i collezionisti bacati come me comprano per soddisfare sta smania di completismo, e i polemici possono scrivere qui o sui social quanto non sono d’accordo con Vigna. ma non vedo la voglia di scrivere in queste storie, c’è solo social media management, pubblicità e operazioni nostalgia, non espressione di qualcosa. Secondo me c'è tutto il contrario di quanto c'hai visto tu. Gli albi bis, come le monete, sono delle operazioni di marketing per gli 80 anni della Bonelli. Una operazione commerciale di per sè non è nè una cosa positiva, nè una cosa negativa. E' del tutto naturale e più che leggittimo che un editore che non fa beneficenza, ma fa fatturato pubblicando fumetti, utilizzi il canale marketing per migliorare la visibilità del suo prodotto. Lo scopo di questo volume non è quello di introdurre nuovi elementi nella continuity neveriana. Chi ci ha visto questo è fuori strada. Questa storia non è dentro la continuity, ma vive al di sopra di essa. Questo non è altro che un omaggio al processo creativo che ha porrtato alla nascità del fumetto Nathan Never. I dialoghi della banda dei pazzi non è altro che espressione dei vari punti di vista sulla scrittura di una storia. A me è piaciuto questo approccio filosofico, in particolare i dialoghi da pagina 88 a 93. Qui lo strumento del metafumetto è stato utilizzato in maniera egreggia. Dovrò rileggerlo meglio. Ad aiutare la storia c'è pure un Bonazzi in gran forma. Non trovando difetti, per me quest'albo è da capolavoro.
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