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Devo ancora finirlo, ma già dalle prime tre pagine si era capito che tipo di albo sarebbe stato, ovvero quella tipologia di prodotti che mi fanno cagare...sì, CAGARE! Non c’è un altro termine per descrivere l’effetto di queste “opere” sul mio stato psicofisico.
Tutto ció che non vorrei leggere in un fumetto è lì davanti i miei occhi che mi sorride beffardo tenendo in mano i 4 euro e rotti che mi ha rubato con il sotterfugio del collezionismo.
Gli albi coi cattivi “tutto Male” che si esprimono come Skeletor e con i buoni saggi e moralisti mi danno la stessa impressione stantia e polverosa di quei gruppi di ultraquarantenni che nei pub si ostinano a suonare un poprock anni 90 alla Stadio/Ligabue convinti che il tempo si sia fermato ai loro 25 anni.
E vogliamo parlare di quell’ “amigo” proferito dalla procuratrice per dare l’idea di un personaggio svelto, alla mano e un po’ strafottente?!...AAARGH!...mi ha dato lo stesso effetto delle unghie sulla lavagna.
È in questi momenti che provo grande simpatia, fiducia e speranza nelle nuove generazioni, aspettando che spazzino via definitivamente tutto il ciarpame che ci siamo mangiati nelle nostre giovinezze e che difendiamo a spada tratta convinti della sua inesistente bontà.
se questi albi spiegheranno il passato della famiglia skotos, presentando un personaggio più complesso, non importa, perchè è l’impostazione supereroistica che obnubila la complessità lasciando l’impressione di leggere una storia dei Masters.
Aggiungo che il primissimo Skotos, quello dei primi due albi era un criminale, un paraculo, un imbonitore. Quindi molto realistico, un personaggio controverso alla Osho.
Quello degli albi riguardanti la sua fine e quindi anche di questo è il doctor Who o qualunque altro cattivo da favoletta americana. Ed è un grande passo indietro non solo per n Never, ma anche per il fumetto in generale e in senso cosmico per l’Umanitá tutta.
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