Ho votato 8.
Entrambe le storie mi sono piaciute, più del numero precedente. Il ritmo è incalzante, specie nella prima parte, dove si susseguono quasi ogni tre pagine, ambienti e personaggi diversi, tutti facenti parte del medesimo affresco che finalmente il prossimo mese vedrà il suo epilogo.
Mi sono piaciuti alcuni spunti possibili per il futuro
dal clone (ammetto che non mi dispiacerebbe un'eventuale sviluppo di trama se ben congegnato) a neos fino alle dimissioni della Terango (secondo me prossima direttrice dell'Alfa
)
Ottimi i disegni. Ho preferito più le tavole di Toffanetti che quelle di Bertolini.
Detto ciò, devo dire che il mio iniziale entusiasmo è stato un po' smorzato dai vostri puntualissimi rilievi sulle possibili falle nella continuity.
Ammetto che non sono un lettore attento a questi dettagli, sia perchè li dimentico sia perchè la mia lettura riguarda solo la SR e non anche gli almanacchi o AA (a parte il n. 2 e il n.5). Per cui ho già io delle falle
Certo, al di là delle possibili soluzioni offerte in particolare da Antamir (grandissimo, complimenti!) resta il fatto che, per me, rimettere al lettore un così vasto e impegnativo lavoro di interpretazione sulla trama e la sua struttura per tentare di trovare coerenza nei fatti - beh, vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Tra interpretazione e "cercare di mettere pezze" il confine diventa molto sottile. Anche perchè secondo me l'interpretazione dovrebbe essere richiesta al lettore al fine di disvelare i significati nascosti, le metafore e le allegorie che l'autore cela nelle sue storie anche al fine di trasmettere il suo pensiero e/o far riflettere il lettore. Se il lettore deve mettersi a ricostruire fatti che in un dato momento sono stati rappresentati in certo modo e successivamente questi stessi vengono riproposti in modo illogico penso, boh c'è qualcosa che non mi torna.
Ma magari Vigna direbbe che sono un lettore passivo.
A parte questa precisazione, la storia non mi ha annoiato, devo essere onesto.
Copertina: urge un cambio, continuo a ripeterlo.