| Sottoscrivo la maggior parte delle cose che avete scritto, e vi ringrazio anche per queste ottime “ conversazione” da forum. Almeno queste sono di un certo livello.
Voglio partire da un diverso punto di vista. Non sappiamo i dati di vendita dei fumetti Bonelli, ma sappiamo che Nathan Never è una delle serie principali della casa editrice. È vero che hanno chiuso la maggior parte delle serie parallele (ma Nathan è stata la serie che ha avuto in passato il maggior numero di spin-off tra tutte le serie Bonelli), ma Nathan rimane comunque un patrimonio della Bonelli.
Ecco partiamo da questo: NATHAN NEVER È UN PATRIMONIO DELLA BONELLI
E la dimostrazione sono anche le numerose iniziative editoriali, che lo hanno visto protagonista negli ultimi tempi, e che ci aspettano anche in questo anno DAVVERO IMPORTANTE.
La Bonelli, da parte sua, compie 80 anni, ed ha attraversato periodi complicati della Storia Italiana, eppure è ancora lì. Sono 80 anni!!! È innegabilmente una realtà solida e valida.
Ecco un altro punto: UNA CASA EDITRICE VALIDA
Si è deciso qualche anno fa di affidare la serie a Bepi Vigna e a Michele Medda (con i dovuti distinguo che avete esaminato anche voi).
Io mi immagino che abbiamo discusso, in infinite riunioni, della strada da percorrere, delle trame, di cosa si voleva fare di Nathan Never, del trentennale. Sono state proposte delle idee, alcune saranno state scartate, altre accettate. Insomma si è fatto un lavoro preparatorio.
Possibile che, dopo tutto quello che ho detto, una casa editrice faccia harakiri in modo così plateale? Che un ottimo autore si sia improvvisamente “rincoglionito”?
Non credo, per me è un “no” a tutte e due le domande (come si diceva in qualche reality di qualche anno fa). Anche se poi, dopo quello che stiamo leggendo, la nostra percezione è quella.
Avete anche parlato di una non omogeneità delle storie, sembra che ogni storia sia slegata dalle altre. Eppure a reggere le fila della serie ora, è solo Vigna. Com’è possibile allora?
La Bonelli ha sempre rispettato i lettori, rispettando i propri personaggi. Tex è sempre quello, Zagor è sempre quello, Martin Mystere è sempre quello. Eppure ci sono stati tanti cambi degli autori al timone di queste serie.
Dylan Dog, Nathan Never sono sempre gli stes..., ops!, forse no. A parte gli scherzi, si può cambiare, è difficile ma lo si può fare. (Non è lo spazio giusto per parlare di Dylan, o difendere Recchioni, ma a me, il suo coraggio è piaciuto).
E si possono anche percorrere strade che non piacciono. All’inizio non puoi saperlo, tutti ci mettono il massimo, e tutti vanno rispettati. Poi se le cose vanno male, bisogna anche porvi rimedio, semplicemente.
Ecco l’ultimo punto: LA BONELLI DOVREBBE PRENDERE PROVVEDIMENTI
Cioè, mi spiego meglio, se i dati di vendita sono in calo, i lettori sono per la stragrande maggioranza negativi, tutti vogliono la testa di quello e quell’altro (anche se mi sembrerebbe esagerato), la Marvel...ops!; la Bonelli, SECONDO ME (scriviamolo in grande), dovrebbe cambiare curatori, autori, disegnatori, insomma tutto lo staff.
Ora la domanda finale: PERCHÉ NON LO FA???
Forse perché sia per Dylan, che per Nathan non c’è tutto questo calo, forse perché da noi i lettori non hanno tutto questo potere, forse perché continuiamo a comprare per anni e anni serie che non ci piacciono più. Non lo so, so però che da altre parti si cambia molto più velocemente, si è più pronti ad invertire rotta (questo non vuol dire che poi le cose AUTOMATICAMENTE migliorino). Ma almeno si tentano altre strade.
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