Domande sul disegno digitale, Disegno digitale vs disegno su carta: raccolgo opinioni per un futuro post su questo tema

Grazie a tutti, molto gentili. C'è ancora tempo per rispondere, mi ci vorrà un po' per radunare i pareri qui espressi e quelli sul mio blog (poi in realtà non sono tantissimi, quindi aspetto che qualcun altro si faccia avanti). Quando riuscirò a scrivere il post naturalmente ne darò notizia anche qui.

Ok, il post alla fine l'ho scritto, è un po' lungo... http://patriziamandanici.blogspot.com/2014...o-digitale.html

Visto solo ora, non ho problemi con il digitale ma non si deve vedere che è tale, purtroppo spessissimo non é così. Un esempio lampante in questo senso sono i retini. Bocciato in pieno quando viene usato per sostituire in pieno il disegno con copia incolla di foto con maldestri tentativi di camuffo. Si puó fare ma non si deve vedere.

I retini sono usati da sempre anche per le tavole di carta. Se mi dici che danno fastidio i cattivi copia-incolla o gli usi delle foto queste cose si facevano e si fanno anche con i fumetti su carta (penso a certi vecchi fumetti su Intrepido o simili); insomma, il cattivo uso di certi effetti può essere non una caratteristica unica del digitale, ma solo di certi disegnatori che lo facevano anche prima del digitale, semmai.
Io non vedo neanche un aumento di copia/incolla o uso della fotografia fatto male rispetto a prima, sinceramente, ma a parte la differenza di vedute sulla quantità mi sembra che si possa concludere che il digitale non viene respinto di per sé come nuova tecnica, vengono respinti i copia-incolla e l'uso di foto - sia se fatte su carta che con digitale: corretto?

Per le foto lo faceva anche un disegnatore che adoro come mandrafina ma poco. Per i retini (probabilmente è dovuto a stampa/carta) si vede troppo la differenza di resa. Tempo fa trovai una storia di casini particolarmente riuscita male...poi venne fuori che era la sua prima disegnata completamente in digitale.
Il problema è che il disegnatore deve perfettamente padroneggiarlo e non è praticamente mai così specialmente in bonelli (vedi stano, siniscalchi, bartolini, russo (non bertolini), e moltissimi su Nathan Never). Non si dovrebbe sperimentare e imparare ulle storie pubblicate ma farlo soli quando si è pronti...lpoi perseverare è diabolico.
Concludendo non ho nulla contro, ma chi lo usa deve saperlo padroneggiare bene e all'occhio del lettore non deve risultare digitale e artificioso ma deve sembrare naturale, insomma fatto a mano.

Non entro nel merito su quanti disegnatori sanno usare i retini (in Nathan mi sembra non ci siano molti casi di imperizia, a personale giudizio la maggior parte li sa usare, ognuno secondo i suoi gusti - ma lasciamo stare, credo che qui le opinioni divergono), mentre dico due parole sul "Non si dovrebbe sperimentare e imparare sulle storie pubblicate ma farlo soli quando si è pronti"; anche chi sapeva usare i retini prima di arrivare in Bonelli ha dovuto in un certo senso ricominciare daccapo, la carta della Bonelli è diversa, le modalità di stampa diverse: nessuno può dire al 100% come verranno in stampa determinati effetti (e non parlo solo di retini).
Non c'è tempo e modo di sperimentare a parte ed esercitarsi: non si può fare. Ci si basa su esperienze passate, su quelle dei tecnici, su amici che hanno fatto cose simili - che però non saranno mai uguali a quelle che poi saranno stampate il mese dopo (anche perchè ogni tanto cambia la qualità della carta, o degli inchiostri, o le modalità stesse di stampa).
Non è che si disegni e si sperimenti alla cieca, ma non si possono fare neanche delle storie di cui si sa come vengono stampate al 100% (e non parlo solo di retini).
O ci si butta e si va avanti o si sta immobili a disegnare come 20 anni fa: per vari motivi non si più più fare, sia perchè i disegnatori hanno voglia di fare cose nuove, sia perchè ci sono esigenze tecniche diverse.

Se vengono male in stampa non si usano.

Di solito si capisce cosa non va e si cambia in funzione di quello. Se un albo viene male e si pensa che quello dopo verrà alla stessa maniera certamente si cambiano le cose. Non ho mai visto pubblicare più albi dello stesso autore con gli stessi difetti di stampa.