Juniper |
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| Bella storia. Non un capolavoro, ma con momenti emozionanti, di pena infinita. Peccato conoscere Frank solo in questo albo, peccato non aver avuto un passato prima di questo albo. E' l'unico rammarico. Nell'insieme la storia mi è piaciuta. Segue il filo narrativo del gigante e mette in campo un Nathan Never anacronistico come solo la mente che si perde nei pensieri può fare. Non penso che Vigna volesse proporci nella linea narrativa attuale lo scrittore Nathan. Il libro è un espediente, perché solo in un libro può finire una storia così. La non vita di Frank B. è il vero motore della storia. E' la parte più importante. L'indagine di Nathan diventa così meno reale, meno necessaria, un pò come succede nelle storie di Piani. Janine è più presente ultimamente e questo non può essere un caso
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