CITAZIONE (antamir @ 11/9/2023, 21:00)
Allora, ho letto entrambi gli articoli e non si parla di addestramento NATO per far fallire gli accordi di Minsk.
Ti avevo chiesto articoli su questo, non sul fatro che ci fossero neonazisti tra gli ucraini. Quello lo sapevo e non l'ho mai negato.
Leggendo gli articoli però vengono fuori dettagli interessanti:
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Lo scorso settembre Anthony Faiola, inviato della “Washington Post”, aveva notato una svastica piantata sul letto di una delle nuove reclute “Azov” ed aveva raccontato che il comandante del battaglione (nome di battaglia “Kirt”) aveva sventolato il simbolo mentre diceva agli americani che esso non rifletteva necessariamente l’ideologia del suo proprietario. Secondo lui, i volontari, spesso adolescenti, a volte prendono in prestito simboli e concetti estremisti considerandoli motivi romantici, ed aveva aggiunto che il compito principale del suo battaglione era quello di rispondere all’aggressione russa.
Si riconosce che Azov è un gruppo neonazista (come detto, mai negato), però al tempo stesso si afferma che ci fu un' aggressione russa e l'articolo fu pubblicato prima dell'invasione russa.
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Grazie a questa decisione, Skillt ha preso parte a un’ondata composta da migliaia di foreign fighter di estrema destra, che hanno partecipato alla successiva guerra in Ucraina sia dalla parte dei russi che da quella degli ucraini.
Si sapeva già, ma bene ribadirlo: i nazi ci sono in entrambe le parti.
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Skillt, che aveva avuto precedenti esperienze militari presso la National Home Guard svedese, si era arruolato nel 2014 per combattere in una delle milizie di volontari formatisi per difendere l’Ucraina dai separatisti spalleggiati dalla Russia, nella parte orientale del Paese.
Qualche post fa te l'ho chiesto, ma non hai risposto: i separstisti erano spalleggiati dai russi, senza di essi, sarebbero ststi travolti dall'esercito regolare ucraino. Il punto è che Putin sapeva di perdere il suo controllo sull'Ucraina ("stato cuscinetto" per usare un termine tuo).
È palese che il volpone abbia esasperato ad arte la situazione, foraggiando i separatisti del Donbass, per poi intervenire fingendo di essere costretto dagli eventi.
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“La destra europea è divisa in questi due campi, pro-Russia e pro-Ucraina,” conferma Skillt. “La parte dominante è quella che combatte per i russi.”
Ironicamente—considerando i tentativi del Cremlino di utilizzare l’ideologia del battaglione Azov per infangare tutte le forze ucraine—, i foreign fighter suprematisti sono stati addestrati e hanno combattuto anche per gruppi come il RIM, il Russian Imperial Movement, un’organizzazione ultranazionalista che sostiene di combattere per “la predominanza della razza bianca.”
Gli esperti sostengono che RIM funzionasse da reclutamento per l’ala militare della controparte russa, la Legione Imperiale. Nel 2020, il governo degli USA ha inserito RIM nella lista dei gruppi terroristici globali degni di particolare attenzione, aggiungendo che ha “fornito addestramento para-militare ai suprematisti bianchi e ai neonazisti in Europa.” Nel mentre, i media tedeschi, citando alcune fonti dell’intelligence, hanno dichiarato che alcuni estremisti locali avevano ricevuto addestramento all’uso delle armi e degli esplosivi in un campo del RIM vicino a San Pietroburgo.
Non c'è bisogno di commentare. Chi soffiava sul fuoco della guerra erano i russi.
Certo il battaglione Azov non è da meno. Interessante questo passaggio:
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Per quanto riguarda l’Azov, l’ideologia estremista non si è rivelata un ostacolo per il suo consolidamento in terra ucraina. Soprattutto considerando che ha allargato le sue mire dai campi di battaglia alla società ucraina nel suo complesso.
Verso la fine del 2014, il Battaglione Azov è stato ufficialmente incorporato nella Guardia Nazionale Ucraina, di fatto ponendo i suoi soldati a libro paga del governo. Due anni più tardi, ha costituito un proprio partito politico, il Corpo Nazionale, prima di creare anche un gruppo paramilitare conosciuto come Milizia Nazionale, che “pattuglia” le strade applicando la sua versione della giustizia, a mo’ di vigilanti.
Membri di questi gruppi negli ultimi anni hanno violentemente attaccato diverse minoranze (ad esempio, LGBTQ+ e Roma), tanto da portare il Dipartimento di Stato USA a definire il Corpo Nazionale un “gruppo nazionalista d’odio.”
[...]
Il governo degli USA ha vietato che i suoi aiuti militari raggiungano il Battaglione Azov, e l’FBI ha sostenuto in una denuncia che starebbe addestrando e radicalizzando i suprematisti americani. Nel 2019, tali preoccupazioni hanno raggiunto un livello tale da portare gli ambasciatori dei Paesi del G7 a spronare il governo ad agire contro gli estremisti.
Niente di così ecclatante che anche i c.d. "giornali di propaganda occidentale", come li hai definiti tu, non abbiano già detto.
È interessante notare che negli articoli da te stesso linkati, si ripeta più volte che negli USA ci sia stato chi abbia preso iniziative per non far arrivare aiuti americani proprio ai neonazisti ucraini.
Quindi smettiamola di prenderci in giro: questa guerra, così come la guerra civile in Donbass prima, sono state volute da Putin. Egli si è sentito circondato (ma vorrei ricordare di nuovo che i paesi dell'est europeo hanno scelto
volontariamente di entrare nella NATO ) e per questo ha agito in maniera aggressiva, sfruttando le migliaia di comunità russofone sparse nell'ex URSS (e la loro storia, ossia come sono arrivate dove sono, è un capitolo MOLTO interessante).
Il punto è che tra gli ucraini non ci sono solo pazzi neonazisti pronti a menare le mani e commettere crimini di guerra. Il punto è che in Donbass c'è una situazione esplosiva che né i russi, né gli ucraini hanno gestito bene. Ma ciò non solleva Putin & Co. dalle loro pesanti responsabilità per aver riportato la guerra in Europa.