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212 - Vittime e carnefici
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212 - Vittime e carnefici, Gennaio 2009 - Secchi/Olivares

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Branko
view post Posted on 2/9/2011, 20:35 by: Branko     +1   -1




E' proprio vero che mai nulla va dato per scontato. Ieri sera ho aperto quest'albo di Nathan ( come di consueto faccio ogni sera da quasi un anno... ) e come prima cosa corro all'ultima pagina per vedere se la storia è autoconclusiva oppure ha un seguito ( nel secondo caso mi preparo psicologicamente per memorizzare quanto più possibile ) poi volo sull'afacom a leggere le infomazioni rilasciate da Janine Spengler ( O Antonio Serra che sia... :P :P io comunque continuo a preferire Janine ;) ;) ). Le anticipazioni parlando di una storia profonda e introspettiva legata al rapporto padri e figli e lì, non lo nascondo, un po' storco il naso... Quando si parla di figlioli, il vecchio Nat ha la pessima tendenza ad abbruttirsi e a cadere in depressione. Legggo solo allora dalla mano di chi nasce il plot ( per i disegni non ho avuto problemi, il tratto di Olivares è UNICO ) e scopro, piacevolmente che la storia è marcata da Riccardo Secchi, autore che già in passato avevo particlarmente apprezzato. Tiro un sospiro e comincio la lettura. Già dopo poche pagine mi rendo conto che la trama sembra celare qualcosa di profondo di intenso, un qualcosa che rievoca scene di un "remoto" passato quando Nathan si recava all'Asylum ad incontrare sua figlia Ann. Poi il colpo di scena. La trama ( anche se non orginalissima ) si colora di tinte fosce. I sentimenti prendono il posto delle parole, il lucido odio di un padre disperato sbrana anche i nostri cuori. L'incidente aereo prende l'aspetto di un ponte di pietra, come quelli delle calli veneziane, atto ad avvicinare due uomini apparentemente diversissimi ma lacerati da un comune dolore; due vite agli antipodi, due storie lontane anni luce l'una dall'altra, ma entrambe divorate lentamente dal dolore e da un profondo e cupo senso di vuoto. Una storia fatta di rimorsi, di occasioni mancate, di sogni irrealizzabili, di pentimenti... una storia che definirei FANTASTICA NELLA SUA TRAGICITA'. Una storia che ci regala non impavidi uomini d'azione o mefistofelici geni con piani di distruzione, bensì una favola moderna e amara come il fiele, che sin dalle prime battute si dimostra, tristemente, incapace di reglarci un lieto fine. Una storia di uomini disperati, una storia unica, una storia con uno spessore psicologico che non vedevo dai tempi de "Gli occhi di uno sconosciuto". Un plauso enorme al bravissimo Riccardo, capace, con solo 98 pagine, di realizzare una storia che definirei miliare non tanto per la saga, quanto per la psicologia di un personagio come Nathan, così contraddittorio e, inutile negarlo, così solo.

Bellissimi i disegni di Olivars, capaci come non mai di interpretare appieno la scena.

Voto complessivo : 10!!!
 
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135 replies since 18/12/2008, 18:26   4016 views
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