212 - Vittime e carnefici, Gennaio 2009 - Secchi/Olivares

In questo periodo riesco a leggere poco quindi è stato bello tornare da Nathan e con una storia così. Inizio dalla fine, ovvero il principio: la copertina. Dopo aver letto la storia in effetti la trovo sbagliata, la complessità emotiva del racconto poteva offrire spunti maggiori che questa dal taglio banalmente poliziesco/thriller. Vabbé. I disegni di Olivares invece sono eccezionali e perfetti per le atmosfere evocate dalla storia. Fra l'altro bastano a volte piccoli particolari per fare la differenza, come il dialogo fra Nathan e Blake dove si vede Urania attraverso la finestra (mentre nella vignetta precedente si vedeva il mare), per dare il pieno senso della decadenza.

Per il resto Riccardo Secchi si conferma uno sceneggiatore straordinario e qui è stato davvero bravo a dosare i vari elementi. I flashback sulla possibile vita alternativa di Nathan mi hanno davvero toccato in profondità e commosso.



Albo splendido, in definitiva, che vorrei non restasse isolato, mi piacerebbe che il travaglio dell'eroe in questa storia fosse ripreso negli albi futuri, perché fra le tante guerre "esterne" c'è quella con il proprio io che ancora può offrire spunti interessanti.

Frase cult: "Per voi grandi il lavoro è sempre più importante di tutte le altre cose". Secca e profonda, è la verità in fondo.