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212 - Vittime e carnefici
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212 - Vittime e carnefici, Gennaio 2009 - Secchi/Olivares

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jack65
view post Posted on 19/1/2009, 08:49 by: jack65     +1   -1




Non so che dire, sono senza parole, e forse non servono neanche, sono superflue.
Dal piccolo contatto avuto a Lucca già si capiva quelli che erano gli interessi di Secchi per il personaggio NN, mi aveva dato grandi aspettative, anche se sono pericolose, ma visto il risultato è addirittura andato oltre.
Se proprio devo trovare un difetto in quest’albo devo dire che, contrariamente al mese scorso, in qualche circostanza i disegni non mi sembrano del tutto all’altezza della bellezza della storia, ma ci posso passare sopra.
Questo tipo di storie mi piacciono da morire, anzi mi commuovono e mi entusiasmano proprio, penso si fosse capito, per certi versi è una prosecuzione de “Il mondo di domani”, soprattutto nella fantasia finale che delinea una possibile, anche se abortita, evoluzione personale. Avevo basato la mia lettura di quell’albo su questa frase, e mi sembra si possa fare altrettanto con quest’ultima storia:

“La fantasia è da intendersi tanto in senso causale quanto in senso finalistico. A una spiegazione causale essa appare come sintomo di uno stato fisiologico o personale che è il risultato di avvenimenti precedenti. Alla spiegazione finalistica, invece, la fantasia appare come un simbolo che tenta, con l’ausilio dei materiali già esistenti, di caratterizzare o di individuare un determinato obiettivo o piuttosto una determinata futura linea di sviluppo psicologico”.
C.G. Jung, “Tipi Psicologici”

Un condensato di vita del personaggio come questo si presta a molteplici livelli di interpretazione, va sentito, assimilato, sedimentato, prima di essere analizzato nei suoi innumerevoli elementi.
La mia chiave personalissima di lettura di quest’albo è la presenza, o forse meglio la continuazione e l’esplicitazione, di un Eros Neveriano cominciato sempre ne “Il mondo di domani”, parallelo al ben più noto Eros Platonico, in cui i termini chiave sono: simbolo, senso dell’esistenza, trascendenza, amore, felicità, e chissà cos’altro. Naturalmente l’eros in questione non è fatto di cremine, preservatiti alla fragola, abbigliamento sadomaso, e nemmeno delle cavolate che ogni tanto butto lì con Deborah, Moscion e compagnia.
Sono solo spunti, ma leggere quest’albo alla luce del Simposio non può fare altro che arricchirlo, perché porta la dimensione individuale, fatta di una lacerazione interiore profonda dell’uomo NN, in una dimensione meta individuale e universale.
Detto questo non mi resta che studiare, poi se ne riparla.
Grazie ancora, Secchi.
 
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135 replies since 18/12/2008, 18:26   4020 views
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