| la storia è scorrevole come la prima parte e nel complesso la reputo sufficiente. disegni di cascioli sotto la media ma comunque piacevoli. le tavole sono del 2006 ed è curioso che questa storia esca proprio ora che:
L’iPhone e il suo software che, anche da lontano, può controllare le operazioni effettuate dall’utente finiscono sul tavolo del Garante per la Privacy: Federconsumatori e Adusbef hanno infatti inviato un esposto urgente all’Autorità “per verificare le compatibilità con l’ordinamento italiano ed europeo”, e si preparano, nel caso fossero necessarie, ad intraprendere “azioni a tutela dei cittadini”.
Il sistema operativo intelligente - ricordano le associazioni dei consumatori - nasconde un software che si attiva in automatico e si collega all’insaputa dell’utente ad un indirizzo internet gestito dalla Apple, per verificare se all’interno del sistema stesso fossero stati installati programmi diversi da quelli forniti dalla stessa Apple, quali videogame, enciclopedie,programmi per scrivere testi e per collegarsi alle radio tramite internet. “Se gli utenti avessero conosciuto preventivamente, che all’interno degli iPhone, fossero stati secretati programmi misconosciuti, in grado di spiare le attività più recondite dei cittadini - sostengono i presidenti di Adusbef e Federconsumatori, Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - difficilmente avrebbero fatto la fila nei negozi per acquistare a caro prezzo un ‘piccolo fratellino’, in grado di decrittare gli usi ed i consumi di milioni di utenti”.
“Apple tramite un programma nascosto,decide quale debba essere l’uso del cellulare, quali strumenti utilizzare, con la finalità di ripulire dal software programmi sgraditi e non in linea con la politica di business, visto che ha venduto 60 milioni di applicazioni in un solo mese,dei circa duemila creati appositamente per i Phone, per un controvalore di 30 milioni di dollari. E’ come se al consumatore che acquista una qualsiasi merce, pagando il relativo costo per il suo utilizzo, venisse inserito di nascosto al proprio interno, una serie di restrizioni: all’automobilista - concludono le due associazioni - viene impedito di fare il rifornimento di carburante a determinati marchi, al computer di collegarsi verso determinati siti,ecc”.
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