86 - La lunga notte, Luglio 1998 - Vietti/Simeoni

Allora di sicuro non sono entusiasta di questo albo come nei commenti precedenti, anche se di certo è una storia solida e ben scritta, pur se comunque fin troppo canonica per il genere.
Ma nel "piacere" della lettura i disegni contano molto e i per me famigerati pupazzetti di Simeoni non possono che incidere negativamente (anche sul giudizio ovviamente). Che con queste sue fisionomie caricaturali è molto difficile per me entrare emotivamente nella drammaticità delle storie che disegna.

Piccolo dettaglio della storia, il personaggio del custode dell' università (Rowson) a un certo punto si capisce che in realtà è quel Krueger che si vede all' inizio, ma si somigliano solo vagamente, e non viene spiegato perchè (potrebbe essere qui un incomprensione sceneggiatore-disegnatore).

A rileggere questo giovane Vietti scopro che il suo tormentone "credimi" era già presente allora, anzi direi fuori controllo proprio : ce ne sono addirittura 6 !
E segnalo un errore di inglese proprio nella prima tavola, la scritta sul muro "Welcome to the hell"

5,5