Abitante di Sub City
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| Il modo in cui tu hai commentato questo albo è esattamente identico al modo in cui io commenterei L'ultimo addio di DD (sì, lo ho letto) e il modo in cui io ho commentato questo albo è lo stesso con cui tu commenteresti L'ultimo addio. È una coincidenza curiosissima, ma è così. Del resto ogni lettore è unico, un mondo a sé.
Sì il torneo ha funzionato e funziona così: leggo una storia di Nathan, poi una di Martin, poi una di Magico vento, eccetera, finché ho letto 10 storie di 10 serie. A ogni storia ho dato un voto. Poi inizia il secondo turno di campionato,cioè riprendo con un'altra storia di Nathan, poi una di Martin, eccetera. Ho dato due volte voto 9 a Nathan (Bauhaus killer e Il giorno della meteora), un 9 a Scacco alla regina de Le Storie, un 9 alla storia sull'invecchiamento di Martin. E appunto 9.5 che tende in realtà a un 10 pieno a La storia di Kathy Teller. Di Dago sto leggendo i monografici, come avevo scritto. L'impressione è che siano storie di 60 pagine anziché 94, perché ci sono di solito 3 vignette per pagina. Non ho messo Brendon nel torneo perché avevo già letto tutta la serie e gli speciali. In linea di massima direi che in questo torneo, qualunque decina di albi consecutivi avessi preso, Brendon avrebbe lottato per la medaglia d'argento o bronzo. Notevole Julia, con personaggi che sembrano più veri del vero e problemi sociali attuali, sceneggiature da maestro di scrittura e una sensibilità fuori dal comune che l'autore riversa sul fumetto. Peccato per risoluzioni del caso quasi sempre che sono semplici intuizioni della protagonista, con prove che quando sono presenti non sono certo elaborate come un Agatha Christie qualunque. Nick Raider ottimo periodo tra i numeri 50 e 70, ma poi ci sono stati troppi episodi sempre costantemente su mafia o corruzione, e c'è sempre inseguimento in ogni numero e conseguenti sparatorie. Una serie che anche se finora è al sesto posto su 10 nel torneo grazie ad alcuni episodi di due albi ben azzeccati, è di vari livelli sotto Julia (per stare nel genere giallo). Martin è in teoria la serie che potenzialmente potrebbe sfornare storie da 9 a ripetizione, per originalità, genialità, tanta cultura, eccellente modo di inserire la propria fantasia nei buchi lasciati dalla scienza o dalla Storia, soluzioni del caso sorprendentemente creative e soddisfacenti, storia alternativa del mondo che viene a crearsi, ma non realizza in ogni albo le sue potenzialità. Dago appunto storie un po' semplici perché non hanno uno sviluppo in tante vignette come le altre serie, ma non lo disdegno affatto, ha un personaggio diabolico nella testa e atteggiamento e buono nel suo carattere, e alcune buone caratterizzazioni o idee ogni tanto, e un modo di scrivere a volte ficcante, antico ma poetico, adatto quindi all'epoca Rinascimentale che tratta. Tant'è che sta superando Jonathan Steele, relegato a ultimo posto, che sebbene ironico, fresco nei dialoghi, abbastanza imprevedibile e con anche parti sentimentali e di continuity, appare un po' troppo rivolto a età più giovani della mia. Magico vento alterna episodi in continuity un po' incasinati di intrighi politici e storici con altri di storie autoconclusive davvero carine a tema western, indiane oppure horror. Preferisco paradossalmente gli autoconclusivi, sebbene ammirevole il lavoro su questa continuity. Preferivo i numeri tra il 15 e il 30 circa della serie, rispetto a questi tra il 43 e il 50 dove sono arrivato che devo leggere. Lazarus Ledd costante nel voto tra il 7 o 6.5 o 7.5, molto mistero con grandi potenzialità di continuity e di sviluppo del passato del personaggio, con alcuni apparentemente autoconclusivi che a volte non brillano. Dragonero FANTASTICO per come ha seminato tanti semi all'interno di autoconclusivi sfociati poi con la saga Regine nere, e ha sviluppato le CONSEGUENZE TANGIBILISSIME del post-guerra con un mondo senza più coesione interna e con morbo lasciato dalle Regine che ha portato poi a evoluzione del tutto con l'approfittatore geniale Leario e quindi la dea delle lacrime e infine la ribellione con scenari gustosi per il futuro sia per la guerriglia sia per le dinamiche a palazzo reale. Nonostante sia bellissimo seminare continuity che sfociano in saghe, che poi hanno conseguenze che generano a loro volta nuove saghe, spero che si torni in futuro anche a qualche episodio in stile esplorazione a briglia sciolta degli aspetti del mondo fantasy senza guerre globali, per la varietà che assicurano. Ma Cronache dell'Erondar, fumetto per il quale ho più hype, potrebbe darmi ciò quando uscirà, in edicola spero. Nel campo disegni segnalo la totale eccellenza di Porcaro ma anche quella di Marinetti nei Julia recenti. Le Storie ha quasi sempre sfornato perle, per un motivo o per un altro. Nathan non so che dire: dal numero 50 in poi di questo torneo ha contenuto ogni aspetto possibile immaginabile: atmosfera palpabile, mondo credibile e sfaccettato, elementi in continuity e preparazione di una rivolta, temi etici, temi romantici, disegni non oggettivamente puliti ma con personalità e abbastanza adatti alla fantascienza, colpi di scena perfetti, originalità, imprevedibilità, tanta sensibilità.
Nel prossimo torneo non potrò continuare con Julia e Dragonero perché avrò praticamente esaurito le storie da leggere delle due serie. Vorrei sostituirli rispettivamente con Napoleone e Thorgal, nei quali ero rimasto ad aver letto poco meno di metà delle loro serie composte da mezzo centinaio di albi. Orfani ho letto le prime due stagioni, la prima da 7.5 e la seconda che è stata forse la cosa peggiore che abbia mai letto, voto 4. Non lo inserirò in tornei futuri perché ogni stagione è una storia unica lunga (lunga si fa per dire perché ogni episodio si legge in 10 minuti), quindi ogni stagione è un voto e non si copre quindi 10 voti.
Dago serie originale ho provato a leggerlo, dal 1 al 5 di Dago ristampa, ma sono bloccato perché non riesco per niente a infilarmi nel modo troppo antico sia del racconto (che me ne faccio di sequenze di 12 pagine in cui ogni volta Dago si fa beffe del capetto di turno?) sia dei disegni di Salinas troppo compressi in vignette minuscole. Spero di arrivare prima o poi a leggere fino all'arrivo di Gomes ai disegni, ben più di mio gusto, e con meno vignette per pagina, e spero sia che la trama sia più interessante, sia che non sia più basato su blocchi di 12 pagine ognuno quasi a sé rispetto agli altri. Poi dal numero 50 della Dago ristampa vorrei passare a continuare la lettura sulla edizione Tuttocolore, perché i colori diventano ben fatti da quel punto in poi. In ogni caso penso che si manterrà più nelle mie corde il monografico, che sto leggendo nella edizione a colori che raccoglie due episodi ad albo. Alcuni disegnatori davvero pessimi come Roman in questa serie, Mendes e Canelo meno che sufficienti, solo Caliva buono si salva.
Edited by julianross11 - 3/4/2020, 20:04
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