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100 Bullets, by Azzarello e Risso

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view post Posted on 13/3/2012, 20:47     +1   -1
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Gabriel

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100_bullets_11

Muore la Planeta De Agostini e nasce dalle ceneri la RW Lion. Una casa editrice che eredita tutto il materiale DC e Vertigo.
La bellezza dove sta? Sinceramente non ce ne può fregar di meno se si chiama Planeta De Agostini o RW Lion, direte voi.
Ma dato che la RW Lion deve farsi conoscere, ha pensato bene di rieditare diverse testate!
Così, sfogliando la rivista con cui faccio gli ordini, risalente a due mesi fa (e sì, gli ordini si fanno con due mesi di anticipo, sapevatelo), leggo che per la collana Vertigo ristampano 100 Bullets!
Pensavo di doverlo cercare con difficoltà e pagarlo caro, invece eccolo lì!!! Ovviamente mi prenoto una copia per me.
Premetto che è stato il caro Nemon a mettermi la pulce nell'orecchio. Perché Risso, per chi non lo sapesse, è lo stesso disegnatore di Borderline, una mini serie di fumetti con tema fantascientifico/cyberpunk davvero spettacolare, sia come storia, sia come disegni!

Finalmente arriva. 5,95 euro, un po' più caro di uno speciale comics, ma neanche più di tanto. Formato grande, a colori. Sì, direi che la fattura e il prezzo ci possono stare.
Sinceramente della storia, non sapendone nulla, non sapevo cosa aspettarmi.
Tra l'altro lo volevo quasi esclusivamente per i disegni di Risso.
Peccato per il colore, che secondo me toglie un po' di artisticità ai disegni.
Comunque sia ci si abitua, e poi non è così male, ma niente a confronto di quei neri pieni di Borderline!
Dicevo della storia. Pensavo: "I disegni ok, ma la storia probabilmente non mi piacerà". Anche perché non era fantascienza.
Non che non mi possa piacere una storia che non sia del genere, però, se lo è ha molte più possibilità.
Insomma comincio a leggerlo senza troppe pretese.
Poi fin da subito noto uno stile che mi piace molto. Alla Sin City, se vogliamo, senza però essere troppo uguale (tra l'altro non so quale dei due sia nato prima).
Continuo nella lettura e vedo arrivare un tizio con una valigetta. Il tizio è della sicurezza nazionale americana (se non ricordo male, comunque del governo) e da questa valigetta a una ex detenuta, la protagonista della prima storia.
E sì, perché, tra parentesi, pare che il fumetto sia diviso in storie, dallo stesso plot ma con personaggi differenti, scollegati alle storie precedenti. L'unica figura costante è quella del tizio della sicurezza che consegna la valigetta.
Dentro la valigetta c'è una pistola e 100 proiettili.
Il tizio da la valigetta al protagonista e gli dice qualcosa tipo: "qui dentro c'è una pistola e 100 proiettili. Non sono rintracciabili. Vai e vendicati di chi ti ha mandato in prigione...".
Si rimane esterrefatti! Subito il mistero: Un uomo della sicurezza nazionale perché mai consegna una valigetta ad un ex detenuto, con materiale irrintracciabile e lo istiga a farsi giustizia da solo???
Ovviamente ci deve essere qualcosa di più grande dietro. Ma anche se non fosse mai svelato, alla fine del fumetto, tutto regge così com'è.
Se non altro perché le storie sono gestite molto bene. Sono molto intimiste, anche perché i protagonisti lottano tra il desiderio di vendicarsi e la reticenza a togliere delle vite. Sono immersi in scenari degradati, attorniati da altri personaggi molto ben caratterizzati. Ci sono molti dialoghi.
Insomma una gran bella lettura!
Sono rimasto piacevolmente colpito e spero che il secondo numero esca presto!
Se vi capita prendetelo, non ve ne pentirete!


Edited by Gabriel_PB - 14/4/2012, 13:02
 
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Sbù!
view post Posted on 13/3/2012, 22:01     +1   -1




un numero ogni due mesi, si alterna con hellblazer economico. non cercateli in edicola, hellblazer ci usciva fino a che era sotto l'etichetta planeta.
 
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view post Posted on 14/4/2012, 12:03     +1   -1
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Gabriel

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Ho letto la seconda parte (che si trova nel secondo numero di 100 bullets) dell'episodio che era cominciato nel primo numero.
Che dialoghi!
Disegni sempre molto belli!
Un vero piacere!
 
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TARM
view post Posted on 14/4/2012, 13:13     +1   -1




E' uscito ?
Ma sai se è uscito anche il secondo nr di Trasmetropolitan???
 
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view post Posted on 14/4/2012, 21:04     +1   -1
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Gabriel

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CITAZIONE (TARM @ 14/4/2012, 14:13) 
E' uscito ?
Ma sai se è uscito anche il secondo nr di Trasmetropolitan???

Sì è uscito.
Di Trasmetropolitan 2 non so nulla.
 
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TARM
view post Posted on 14/4/2012, 21:19     +1   -1




Grazie!!!!!!
Quando ci incontramo ,almeno ne approfitto pure per prendere la Tavola di Giardo???
Daje forte !! ;)

Se domani sei aperto magari faccio un salto a Passo Corese!
 
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Sbù!
view post Posted on 14/4/2012, 21:34     +1   -1




tarm, ho preso Asterios Polyp, se non mi piace ti do il mio numero postepay per il rimborso. ;)
certo che 29 euro su carta reciclata e stampato in cina...
 
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view post Posted on 15/4/2012, 12:50     +1   -1
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Gabriel

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Dopo aver letto completamente il numero 2, posso dire con certezza che ci siamo!
Azzarello ha uno stile che ho sempre apprezzato (in generale intendo), ossia quello di spargere dettagli nelle sue storie, senza far dire ai suoi personaggi: "vedi quel dettaglio lì, significa questo e quello".
E così ci si ritrova a vedere, magari, una scena in un episodio che apparentemente sembra del tutto scollegata, e poi invece numeri più avanti acquista un senso.
Stesso discorso per i dialoghi, del tutto privi di spiegazioni non naturali, se non quelle che si carpiscono dalle parole che si scambiano i personaggi. E comunque rimangono ermetiche. Si sente parlare di Minuteman, ma si capisce un brandello alla volta cosa siano. E comunque non si comprende del tutto. Ci sono cose che ancora non si sanno.
Come dicevo è lo stile che ho sempre apprezzato. Quello utilizzato anche da Philip K. Dick. Quello che ti catapulta dentro la storia senza riferimenti, se non nomi buttati lì, che inizialmente dicono poco o niente, ma piano piano vengono assorbiti dal lettore e acquistano senso.
Per Philip K. Dick era un modo (per mia opinione personale) di farti sentire l'estraneità dei mondi in cui sono ambientati i suoi racconti/romanzi. E' un sistema valido, perché i suoi "universi" sono molto distanti dal mondo reale, pur mantenendo qualcosa di quello che fu (spesso identificabile nelle relazioni tra i personaggi).
E come ti ritroveresti, tu, se improvvisamente verresti catapultato in una realtà che differisce per molti aspetti dalla tua?
Se tutto fosse spiegato filo per segno si perderebbe l'effetto shock da una parte, e il desiderio di comprendere meglio quello che per i personaggi dei racconti/romanzi sono invece dati di fatto.
La scoperta, ecco a cosa porta. Scopri piano piano le cose. E' un po' come fare un viaggio e recarsi in un posto di cui si sa poco o niente. E cominciare a carpire le cose osservando, parlando o semplicemente ascoltando discorsi.
E anche se prima di recarsi in un posto possiamo ormai leggere diversi testi, o farci raccontare come è, da chi ci è stato, comunque andarci di persona è tutta un'altra cosa.
Il mistero. Altra cosa fondamentale. Non quel mistero volutamente celato, alla Lost, per intenderci. Che è più per effetto, per usare parole di nemon: "per far dire alla gente: oooooooooooh". Ma quel mistero naturale, perché certe cose non puoi leggerle sui giornali o sulle guide turistiche, ma puoi soltanto viverle.
Anche in 100 Bullets ci si ritrova in mezzo ad un mondo distante dalla nostra realtà. Non perché, come nei racconti/romanzi di Dick, sia fantascientifico. Bensì perché è una realtà che difficilmente, molti di noi, hanno potuto vivere di persona.

Passiamo ai dialoghi.
Il linguaggio è da strada, dato che riguarda più che altro gang e robe simili.
Farcito ovviamente di vocaboli scurrili. La sensazione, però, non è di trovarsi di fronte a discorsi d'effetto, dove le parolacce vengono, più che altro, utilizzate per enfatizzare le frasi. Per così dire: alla Tarantino.
Per carità, a me piacciono i dialoghi tarantiniani, ma è chiaro che siano estremizzati. Mentre in 100 Bullets appaiono più normali, o, per meglio dire, più reali.
Non è che conosca bene come si esprimono gangster e criminali vari. La mia è solo una sensazione del tutto personale.
I scambi verbali, poi, hanno qualcosa di potente, che ti entra dentro!

Ed infine i disegni.
Qualcuno mi ha detto che lo stile sembra quello di Sin City. E difatti, se vogliamo, è così.
Anche se a colori, ci sono molti chiaro/scuri. Neri netti con dettagli di altro colore.
Quello che molti non sanno è che Risso ha sempre avuto uno stile del genere. Quindi, forse, sarebbe più giusto affermare che Sin City sia ispirato al suo disegno, piuttosto che il contrario.
I chiaro/scuri di Risso riescono ad emozionare, oltre che a mettere in evidenza i particolari. E così fori di proiettili su una persona appaiono molto evidenti. Così come, spesso, viene messa in evidenza un'espressione facciale.

Ed ora una curiosità, non vi preoccupate, non c'è nulla di particolarmente spoileroso.
In un episodio si vede il tizio protagonista riportare una spilla ad una bella ragazza ricca, facente parte di un'organizzazione finanziaria, o cose del genere.
Sulla spilla si vede chiaramente un palmo di una mano, e sopra il palmo riportato il numero romano: XIII.
Ora io non ho letto XIII, e non so di cosa parli, ma il riferimento credo non sia del tutto causale.
 
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view post Posted on 15/4/2012, 12:52     +1   -1
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Uomo Quantico

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Si può decisamente andarne alla ricerca
 
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Sbù!
view post Posted on 15/4/2012, 13:17     +1   -1




mi spiace ma non vedo proprio punti in comune fra lo stile di risso e quello di miller.
 
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view post Posted on 15/4/2012, 14:41     +1   -1
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Gabriel

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CITAZIONE (Sbù! @ 15/4/2012, 14:17) 
mi spiace ma non vedo proprio punti in comune fra lo stile di risso e quello di miller.

Sbu, l'hai voluto tu :)

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Sbù!
view post Posted on 15/4/2012, 16:03     +1   -1




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e mi fermo qui ma potrei postarne a valanga. dov'è miller? se basta riempire con un po' di nero per assomigliare a miller....
 
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view post Posted on 15/4/2012, 17:02     +1   -1
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Gabriel

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Io continuo a vederci molte similitudini. E a dirla tutta, mi piace più Risso che Miller.
Comunque parlavo proprio, nello specifico, del fatto di utilizzare dei neri pieni lasciando dettagli di altro colore. Tipico di Risso e ripreso da Miller.
Ma ho scoperto che Risso non è certo il capostipite dello stile. Difatti esso deriva dalla scuola argentina.

http://en.wikipedia.org/wiki/Jos%C3%A9_Antonio_Mu%C3%B1oz

E' uno dei vari esempi dove si dice chiaramente che il Sin City di Miller è ispirato ad opere di José Muñoz.
Ovviamente anche Risso si è ispirato a José Muñoz.

Ma se andiamo a scavare ancora appare che un certo Alberto Breccia, sempre argentino e maestro di José Muñoz viene ancora prima.
Chissà, forse cercando ancora si può risalire a qualcuno che ha preceduto tutti.

Fatto sta che è chiaro che lo stile di Risso e di Miller (almeno in Sin City) vengano dalla stessa radice.

 
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TARM
view post Posted on 22/4/2012, 14:08     +1   -1




Ho letto oggi il secondo numero di 100 Bullets.
Molto bello .
Quoto Gab su Azzarello.

Che dire?
Compratelo ,ne vale sicuramente la pena. ;)
 
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hatter in chains
view post Posted on 5/2/2013, 22:19     +1   -1




Dio benedica la Lion. Andando in fumetteria ormai al triste ritmo di 4-5 mesi tra una visista e l'altra ( :( ) è stato molto interessante portare a casa i primi 6 numeri in blocco...La serie avevo già cominciato a collezionarla ai tempi Vertigo/MaginPress ma con le uscite scriteriate che si sono susseguite ho accumulato buchi qua e là, ora è tempo di riempirli :si:
 
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14 replies since 13/3/2012, 20:47   338 views
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