10 - Inferno, Marzo 1992 - Vigna/Bastianoni

9.
Anche se Bastianoni non l'ho mai digerito troppo.

6,5 per me!!!!

tra la doppia La Zona Proibita / Uomini Ombra, e le due storie singole Gli Occhi di uno sconosciuto e Inferno, mi sento come il cattivo di turno pestato da Tex Willer con la sua sequenza classica da gancio destro - cazzotto secco allo stomaco - uppercut finale che manda il cattivo di cui sopra a svolazzare per diversi metri fuori dalle porte del saloon.

C'è tutto in questa storia, il razzismo della gente per bene, gli ideali di chi lotta per l'uguaglianza tra le razze e si trova dalla parte sbagliata della legge, l'inferno dei reietti con le citazioni della cantica de "L'inferno" della Divina Commedia che si intrecciano con una precisione sopraffina.

Il finale, poi, con il suo misto di tristezza e di speranza è qualcosa di spettacolare.


I disegni di Bastianoni poi........




Voto Prima Lettura: 110 e Lode
Voto ad Oggi: 105 / 110

Un albo davvero bello, la storia ha ritmo e suspense e geniale la decisione di dargli un sottofondo lirico con le parole dell'Inferno di Dante. Qui s'introduce la distinzione tra agente speciale d'una agenzia di sicurezza e vigilanza e un volgare vigilantes e di come il confine tra le due categorie sia sottile e labile. Si ha una rappresentazione dell'inferno, da cui il titolo, del Primo Livello, il ghetto in cui sono reclusi i mutati (pienamente al centro della scena, dopo le varie apparizioni sporadiche nei numeri precedenti) e tutti i reietti della società. Fantastica la tavola con la panoramica sulla strada devastata dal vandalismo autodistruttivo della popolazione.

I disegni di Dante Bastianoni danno poi al tutto una rappresentazione grafica eccelsa e ottima prova di Vigna, voto: 9. Applausi a scena aperta.

A tuo rischio e pericolo visto come li hanno rappresentati -se non sbaglio nel City News del n°1 si dice: dal Quarto Livello in giù se non sei esperto in arti marziali è meglio che tu non ci vada- i livelli inferiori della Città della Costa Est non sembrano essere il luogo adatto per sedersi sul marciapiede e riflettere sul fascino perverso dei quartieri malfamati.